Venezia 70. Locke: la recensione
Tom Hardy one-man show
Locke: un uomo (Tom Hardy) che parla al telefono alla guida della propria automobile sulla strada verso Londra, deciso ad affrontare una decisione di gravità tale da compromettere la sua situazione familiare e lavorativa. È questo l’incipit del film diretto da Steven Knight e presentato fuori concorso a Venezia 70.
Il cineasta britannico piazza le telecamere all’interno dell’abitacolo dell’auto del protagonista e ne segue in tempo reale il lungo viaggio per le strade notturne d’Inghilterra, ritraendolo mentre cerca di risolvere la terribile situazione in cui si trova attraverso una serie di telefonate. Dai dialoghi emerge via via il ritratto di un individuo la cui vita sta per cambiare radicalmente in negativo, ma che ce la mette tutta per mantenere la calma e salvare almeno l’amor proprio.
Risulta facile identificarsi nel protagonista, un uomo qualunque costretto a pagare un prezzo altissimo per una leggerezza del passato, ma tutt’altro che rassegnato a mandare in rovina gli impegni presi. Un personaggio non privo di debolezze, ma estremamente credibile, che risulta ancora più convincente grazie all’eccezionale prova recitativa di Tom Hardy: utilizzato per una volta in un ruolo agli antipodi della fisicità delle parti che lo hanno reso celebre (Bronson e Warrior su tutti) e costretto nello spazio ristretto e angusto di un’auto al di fuori della quale si sta decidendo il suo futuro, l’attore britannico dà prova di estrema sensibilità recitativa, risultando di volta in volta premuroso, rassicurante, rabbioso e disperato, e dando vita a un autentico one-man show di straordinaria intensità.
Se lo spettacolo avvince ed emoziona per un’ora e mezza senza mai annoiare, il merito spetta tanto all’interprete quanto al regista-sceneggiatore, che dà vita a un dramma di notevole tensione emotiva che si mantiene a ottimi livelli fino alla fine, unendo al coraggio della scelta tecnica di ambientare integralmente il film all’interno dell’auto le interessanti riflessioni etiche dello script.
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Edoardo P. | Giacomo B. | Giusy P. | ||
8 | 7 | 8 |