Misfits 3×03: la recensione
Misfits è un telefilm estremamente debitore al mondo dei fumetti: cinque ragazzi comuni, disadattati, e investiti di capacità straordinarie, si ritrovano a combattere contro la minaccia di turno. In ogni episodio sono presenti piccoli riferimenti a quell’universo infinito dei comic book (e trasposizioni cinematografiche), degli anime, dei cartoni animati e delle serie TV, da cui il telefilm attinge, senza mai cadere nel facile espediente della citazione truffaldina (se si esclude l’arrivo di Rudy – “I’m New“!!!-, autoreferenziale a fastidiosa fotocopia di Nathan); quasi un gioco goliardico dove il pubblico è chiamato a partecipare.
Per questo non sorprende che Episode Three utilizzi un fumetto per veicolare il racconto (potete visionare il pilot a fumetti qui) e che per farlo abbia scelto una storia Simon-centrica. Il personaggio di Iwan Rehon, infatti, può essere considerato come un Peter Parker bordeline: un nerd timido, isolato e senza amici, il quale, grazie al suo ruolo di supereroe, cresce, matura e acquisisce sicurezza in se stesso sino a trasformarsi in qualcosa di stupefacente. E se con il passare degli episodi il fine ultimo sarà probabilmente quello di trasformare i misfits in una piccola e (im)popolare squadra di avengers, Simon ne è il primo vendicatore.
In questa terza stagione abbiamo a che fare con un ragazzo ossessionato dal diventare quell’eroe, forte e abile, che nel futuro salverà Aliscia e i suoi compagni. L’arrivo di Peter (l’equivalente del Simon delle origini), giovane e insicuro con il potere di disegnare gli eventi attraverso i fumetti, non fa altro che accentuare ed influenzare l’evoluzione che il protagonista è chiamato a compiere. Per parlare di crescita e scoperta di se stessi, gli autori si concentrano così sulla figura dell’eroe e su quello che deve essere pronto ad affrontare.
Un episodio soddisfacente e coerente con gli eventi trattati in precedenza, ma lo show a cui eravamo abituati, una parabola adolescenziale raccontata attraverso situazioni paradossali e grottesche, sembra essersi adagiato su una sceneggiatura e una regia senza guizzi (se escludiamo lo scontro tra l’uomo mascherato e il gruppo dei misfits), molto lontane dall’originalità e dalla freschezza stilistica che hanno caratterizzato le prime due stagioni.
Per i fan, infine, arriva un buon auspicio: a giudicare dal promo di “Episode Four” (non cliccare qui se non vuoi essere spoilerato) il telefilm potrebbe regalare una delle puntate più misfitiane dell’intera serie, almeno così si spera.
Continua a errare con noi su Facebook e Twitter per essere sempre aggiornato sulle recensioni e gli articoli del sito.
Concordo, l’episodio è decente ma comunque ben lontano dai fasti di una volta. Tutto l’episodio si concentra su Simon escludendo gli altri, e Alisha è ormai appiattita nel suo ruolo di fidanzata innamorata. E a guardare bene, anche l’antagonista della settimana è piuttosto incoerente: ha il potere di manipolare la realtà e non lo ha mai usato prima?? bah.