Biografilm Festival 2023, i vincitori
Seven Winters in Tehran e tutti i riconoscimenti della diciannovesima edizione
Alla diciannovesima edizione del Biografilm Festival hanno partecipato oltre 12 mila spettatori dal vivo, più quelli da remoto su MyMovies. Un grande successo per la prima edizione con la direzione artistica di Chiara Liberti e Massimo Benvegnù, che hanno portato al festival una pletora di pellicole e di ospiti per indagare, in un’ottica sempre più green, tutte le sfumature del tema “Essere e avere” (titolo mutuato da Nicholas Philibert, insignito del Celebration of Lives Award insieme a Roberta Torre). Come ideale proseguimento del festival, durante la kermesse è stato poi presentato TOP DOC, canale tematico dedicati ai grandi documentari internazionali (parte del bouquet Prime Video Channel).
Il Biografilm Festival 2023 ha raggiunto il culmine con la serata della premiazione comprensiva della proiezione in anteprima italiana di Jerry Lee Lewis: Trouble in mind di Ethan Coen, il cui ricavato è stato devoluto interamente a sostegno delle popolazioni colpite dall’alluvione. La giuria del Concorso Internazionale, composta da Philippa Kowarsky, John Bleasdale, Eefje Blankevoort, ha assegnato il Best Film Award a Sieben Winter in Teheran di Steffi Niederzoll, “una denuncia coraggiosa, vitale e necessaria di un sistema ingiusto, e un ritratto dell’incredibile coraggio di una donna”. Il Premio Hera “Nuovi Talenti” alla migliore opera prima è andato a Une vie comme une autre di Faustine Cros: “una storia costruita in modo intelligente, intima e universale sull’essere donna.” La Menzione Speciale per il premio Hera “Nuovi Talenti” è andata invece a Colette et Justin di Alain Kassanda, “un film che esplora il nostro passato coloniale mettendo in discussione la grande storia e immergendosi in storie personali mai raccontate”.
La giuria di Biografilm Italia, composta da Angeliki Petrou, Jo-Ann Titmarsh e Gianluca Matarrese, ha invece assegnato il Best Film BPER Award ad After the Bridge di Davide Rizzo e Marzia Toscano con la seguente motivazione: “L’estrema padronanza del linguaggio cinematografico rende questo struggente ritratto di una madre in lutto, la storia di una donna che è molto di più della somma delle sue tragedie”. La Menzione Speciale BPER va a The Mayor – Me, Mussolini and the Museum di Piergiorgio Curzi. “Un film che ci mostra l’importanza di come la cancellazione della storia, anche se scomoda, non sia la strada giusta per proteggere la democrazia.” Il Premio Hera “Nuovi Talenti” per la migliore opera prima va a Nota Bene di Jeroen Pool, “Un film d’esordio maturo e riuscito. Attraverso una costruzione visuale forte e grafica, questo studio d’osservazione ritrae il cimitero come un microcosmo senza tempo in cui i morti e i vivi convivono armoniosamente”. La Menzione Speciale Hera “Nuovi Talenti” per la migliore opera prima va a La ricerca di Giuseppe Petruzzellis: “Il racconto di un personaggio atipicamente poetico ci porta ad un’elevata e universale riflessione sul nostro passato, presente e futuro.”
Tra le novità di quest’anno c’è il Premio Manifesto, consegnato al migliore film di Contemporary Lives dalla Giuria formata da rappresentanti di alcune realtà che si distinguono sul territorio per l’impatto sociale dei loro progetti. I membri sono Michele Cattani (Arca di Noè), Margherita Apone (Casa delle donne per non subire violenza di Bologna), Irene Pasini (Cassero LGBTI+ Center), Christian Leonardo Cristalli (Gruppo Trans), Fatema Aktar (Next Generation Italy), Giulia Sudano (Period Think Tank), Rachele Ponzellini (WeWorld). Il premio è stato consegnato a Notes on Displacement di Khaled Jarrar, che “[…] dà voce a chi non ha voce, parla di Palestina senza parlare di Palestina, raccontando cosa significa dover lasciare la propria terra e non veder riconosciuta la propria identità. […] Al pubblico arriva diretto un forte senso di sgomento e rabbia, accompagnato da una necessaria assunzione di responsabilità da cittadine e cittadini europee.”
La Young Jury, composta da alcuni studenti dei corsi di laurea DAMS e CITEM di Bologna, ha attribuito il Young Critics Award al miglior film del Concorso Internazionale a The Gullspång Miracle di Maria Fredriksson, per “la sua originalità, dal momento che è in grado di giocare con la concezione canonica del documentario, avvicinandosi al confine con la finzione, senza tuttavia mai varcarlo, […] e per l’abilità di mescolare vari generi e la specificità dei temi trattati in chiave ironica.”
Sono stati svelati anche i vincitori dei riconoscimenti legati ai progetti educativi di Biografilm Festival. Bring The Change, un progetto di Arca di Noè Cooperativa Sociale, ha premiato The Mind Game di Sajid Khan Nasiri, Eefje Blankevoort, Els van Driel con la seguente motivazione: “Questo film rappresenta una realtà attuale, quella dei rifugiati, che ha coinvolto in prima persona un adolescente come noi, SK, che ha filmato il suo dramma quotidiano attraverso la tecnologia di un cellulare.” Il laboratorio occupazionale della cooperativa sociale Arca di Noè invece ha optato per un ex aequo per The Mind Game e Is There Anybody Out There? di Ella Glendining, film che “raccontano la storia di due persone che hanno dimostrato un grande coraggio di fronte alle difficoltà, due persone con cui ci identifichiamo molto.” Tutta un’altra storia, il progetto educativo d’inclusione sociale dedicato ai ragazzi e ragazze in situazione di marginalità che coinvolge un gruppo di ragazzi dell’Istituto Penale per Minorenni “Pietro Siciliani” di Bologna, ha scelto Shabu di Shamira Raphaëla: “Abbiamo premiato questo film perché è una storia simile alla nostra. Quando uno cade e si fa male si rialza con ancora più voglia di riscattarsi, di dimostrare che ce la può fare.” Due menzioni speciali sono andate anche a Sajid Khan Nasiri, co-regista e protagonista di The Mind Game, e a Khadija Sabriye, protagonista di All You See di Niki Padidar, perché “Tutti noi abbiamo provato sulla nostra pelle cosa vuol dire essere etichettati. Avere uno stigma addosso è qualcosa di difficile da cancellare. […] E’ ora di migliorare questo mondo.”
La Giuria Speciale Arci Ucca ha consegnato il premio di distribuzione “L’Italia che non si vede. Rassegna Itinerante di Cinema del Reale” e 1000 € al miglior film del Concorso Biografilm Italia, After the Bridge di Davide Rizzo e Marzia Toscano “per la capacità non comune di passare con naturalezza dalla Storia con la esse maiuscola alla storia di una donna, da una dimensione pubblica a un’altra molto personale e privata.”
Il premio di distribuzione TOP DOC – Il bello del documentario, consegnato dalla giuria composta dai content creator Eugenia Fattori, Alessandro Redaelli ed Elisa Pellegrino, va a The Land You Belong di Elena Rebeca Carini per il miglior film del Concorso Biografilm Italia.
La motivazione: “Per il coraggio di mettersi in gioco, affrontando un tema complicato senza la pretesa di rendere assoluto il punto di vista dell’autrice. Per la delicatezza e l’empatia nella gestione di una storia personale, senza giudizio né condanna.” La Menzione Speciale TOP DOC – Il bello del documentario è stata assegnata a L’Inganno di Sebastiano Luca Insinga “per un’estetica che riesce a catturare l’essenza di una tradizione che si avvicina alla sua scomparsa, attraverso un punto di vista inedito, che lascia da parte ogni ipocrisia in funzione di chi racconta”.
Il Premio DocPoint Helsinki, assegnato da Sini Hormio, Head of Industry, Impact and Outreach di DocPoint Helsinki Documentary Film Festival, al miglior film del Concorso Biografilm Italia, va a Geology of Separation di Yosr Gasmi e Mauro Mazzocchi: “Il film è una combinazione perfetta di forma e contenuto. Risuona oltre i confini come il buon cinema dovrebbe fare. È cinematografico e dà coraggiosamente allo spettatore spazio e tempo per pensare. È un film destinato a essere visto sul grande schermo e sono felice di invitarlo a partecipare al programma di DocPoint 2024.”
Ultimi, ma non per importanza, gli Audience Award assegnati dal pubblico: quello per il miglior film del Concorso Internazionale va a Sconosciuti puri di Mattia Colombo e Valentina Cicogna, dedicato alla figura della Dottoressa Cristina Cattaneo che da anni si impegna affinché la dignità dei defunti venga rispettata. L’Audience Award per il miglior film del Concorso Biografilm Italia è consegnato ad After the Bridge di Davide Rizzo e Marzia Toscano. La vita di Valeria Collina è sconvolta dalla morte del figlio Youssef, membro di un commando jihadista, ucciso durante un attacco terroristico a Londra. Il premio del pubblico Contemporary Lives va a Bigger than trauma di Vedrana Pribačić. 25 anni dopo la guerra nella ex Jugoslavia, Katica, Ana e Marija, rielaborano il trauma delle violenze sessuali subite, attraverso un programma di terapia e di empowerment dedicato alle donne serbe e croate vittime di crimini di guerra. L’Audience Award Art & Music è assegnato a Luci per Ustica di Luciano Manuzzi. Partendo dall’installazione di Christian Boltanski nel “Museo per la memoria di Ustica” di Bologna, il film vuole ricordare e mantenere accesa l’attenzione sulle 81 vittime della tragedia del DC9 abbattuto il 27 giugno 1980. Infine l’Audience Award Beyond Fiction – Oltre la Finzione va a Houria di Mounia Meddour. Houria è una talentuosa ballerina che una notte subisce una violenta aggressione e si risveglia in ospedale traumatizzata. Circondata da una comunità di donne, troverà un significato nella sua vita includendo la danza nella ricostruzione e sublimazione di corpi feriti.
Il Biografilm Festival tornerà per la sua ventesima edizione a Bologna dal 7 al 17 giugno 2024.