Classifica cinecomics Marvel/DC 2017/2018, parte 1
Best of supereroi dell'ultimo biennio, dal peggiore al migliore
Celebriamo l’uscita di Captain Marvel con una mega-classifica di tutti i film Marvel/DC usciti nell’ultimo biennio, dal peggiore al migliore. Tra graditi ritorni, sorprese mozzafiato e flop epocali, facciamo il punto della situazione in ambito cinecomics. Partiamo dagli ultimi sei in classifica.
#12. Justice League
C’eravamo lasciati a inizio 2017 con la speranza di un futuro più roseo per i supereroi DC, cielo sereno all’orizzonte? Niente di più lontano dalla realtà: il film che doveva essere l’apice del DC Extended Universe è risultato invece la sua pietra tombale. D’altronde i 657 milioni di dollari incassati parlano chiaro: Justice League non è piaciuto abbastanza. Difficile sintetizzare tutte le ragioni dell’insuccesso, potremmo soffermarci sulle pecche di uno stile visivamente confuso e narrativamente esile, con protagonisti monodimensionali di scarso interesse e un cattivo il cui unico scopo è “distruggere il mondo”. Oppure potremmo puntare il dito sulla scarsa lungimiranza della Warner verso un universo cinematografico quasi mai convincente e imbastito troppo in fretta. O ancora sulla campagna pubblicitaria poco efficace o per non aver considerato le perplessità riguardanti la regia di Zack Snyder, dopo il flop di Batman V Superman. Neanche le riprese aggiuntive e le modifiche allo script effettuate da Joss Whedon hanno potuto risollevare un universo condiviso bisognoso di ripartire da zero. Seguono infatti numerosi dietro front e rinvii, le dipartite di Ben Affleck e Henry Cavill dai ruoli di Batman e Superman, e un allontanamento sempre più palese della Warner verso il suo Extended Universe a favore di progetti futuri non connessi tra loro, come il prossimo The Batman di Matt Reeves e il Joker interpretato da Joaquin Phoenix. Insomma, un vero e proprio caos creativo dalla direzione ancora poco chiara. Tutto questo mentre i fan più accaniti bramano Justice League in versione Director’s Cut. [Giacomo Brotto]
#11. Venom
Uno degli anti-eroi più interessanti e sfaccettati di casa Marvel raccontato in una buddy comedy per famiglie. Ecco quindi che Tom Hardy e Venom passano gran parte del tempo a farsi scherzetti reciproci e a bacchettarsi a vicenda su cosa è giusto e cosa invece è sbagliato, quando una fetta piuttosto considerevole di pubblico sperava in tutt’altro scenario. Sony invece sceglie un intrattenimento PG13 profittevole e per tutti, con un protagonista birichino e monocorde e mai realmente malvagio né complesso, che avrebbe meritato una rappresentazione più coraggiosa e Rated R, già alla base dei successi di Deadpool e Logan. Il film ha comunque incassato un mucchio di soldi (855 milioni di dollari nel mondo), ma allo stesso tempo ha completamente mancato i consensi della sua nicchia più importante: appassionati e fan boy, vero ago della bilancia per il successo di un cinecomic. [Giacomo Brotto]
#10. Aquaman
Aquaman sembra una trilogia compressa in un film, tutto si muove alla massima velocità, tutto è roboante e adrenalinico. Il lungometraggio di James Wan è rozzo e poco elegante, non per suoi demeriti, ma come scelta precisa per adeguarsi al protagonista: non il supereroe sottomarino ma Jason Momoa. [Pier Francesco Cantelli]
#9. Ant-Man & The Wasp
La seconda uscita in solitaria di Ant-Man si attesta su discreti livelli di divertimento, grazie soprattutto alle buone performance di tutto il cast, ma la dimensione microscopica del prototipo si perde un po’ in favore di una fantascienza più tradizionale, legata ai viaggi interdimensionali. La parte del leone, in questo caso, la fanno i personaggi femminili: oltre alle due generazioni di Wasp, emerge la Ghost interpretata dalla giovane Hannah John-Kamen, anti-eroina interessante e di grande complessità. Si sente però la mancanza di un vero cattivo. [Davide Vivaldi]
#8. Spider-Man: Homecoming
Il nuovo Spider-Man impersonato da Tom Holland è protagonista di un’avventura spensierata che strizza l’occhio alle teen comedy anni ’80 alla John Hughes. Eludendo le origini del personaggio e il conseguente discorso su poteri e responsabilità, viene meno lo spessore della sua caratterizzazione che, di pari passo con lo sdoganamento del nerd come persona di successo ormai lontana dallo stereotipo del secchione asociale, fa di Peter Parker un qualsiasi sedicenne dell’era digitale, spericolato e senza troppi drammi interiori. In un’opera rivolta principalmente a un pubblico adolescenziale, dal ritmo non propriamente avvincente e fin troppo condizionata dalla continuity dell’MCU, a soddisfare di più sono a sorpresa i comprimari adulti: oltre a un Tony Stark sempre piacevole da vedere in azione, spicca il cattivo Avvoltoio interpretato da un ottimo Michael Keaton post-Birdman. [Davide Vivaldi]
#7. Deadpool 2
La seconda avventura di Deadpool non rinuncia ai toni grotteschi e demenziali del prototipo, aggiungendo però un po’ di profondità, dovuta soprattutto all’introduzione di un coprotagonista dal grande carisma come Cable (il sempre affidabile Josh Brolin), che porta il racconto ad acquisire un respiro più ampio, ma anche a perdere un po’ della carica dissacrante che aveva decretato il successo del personaggio. Il ritmo è forsennato e si ride di gusto, mentre nella presa in giro mai offensiva dell’eccesso di politically correct si respira un’atmosfera autenticamente gay-friendly, sancita dalla presenza della prima coppia dichiaratamente lesbica dei cinecomics. [Davide Vivaldi]
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