I 5 migliori horror del 2017
Una classifica che riassume la situazione fin qua, in attesa di Halloween e di It
Halloween si avvicina, It sta arrivando nelle sale. Prima di vedere l’adattamento del romanzo di Stephen King, tiro le somme sui migliori horror del 2017, so far. Mi riferisco a film che sono arrivati al grande pubblico quest’anno; alcuni di questi titoli hanno partecipato ai festival nel 2016, ma hanno fatto capolino fuori da quel circuito in tempi più recenti. Ciò detto, se volete proporre la vostra personale classifica dei migliori horror del 2017, postatela nei commenti!
5 – Il gioco di Gerald di Mike Flanagan
Partiamo con un altro adattamento da King, prodotto da Netflix e girato dal regista specializzato in horror Mike Flanagan (Oculus, Hush). Un thriller da camera chiusa che si trasforma rapidamente in una storia d’orrore. Sa raccontare la paura del buio, le ombre che ti osservano, quella roba spaventosa che intravedi di notte come se filtrasse da un’altra realtà. Flanagan prende questi elementi e li fa dialogare con quel passato che non ci abbandona mai, specie quando è orribile.
4 – Scappa – Get Out di Jordan Peele
Scritto e diretto dall’attore comico Jordan Peele (imperdibili gli sketch del suo show Key&Peele), Get Out ha dei toni da dark comedy pur essendo un vero e proprio film horror. La storia parte da un orrore reale: quello vissuto dalla popolazione afroamericana nell’America di ieri e di oggi. Per questo motivo non è solo un film piacevole, ma anche uno dei più importanti usciti nel 2017. Non mancano easter egg e riferimenti ai classici del genere.
3 – Personal Shopper di Olivier Assayas
Qualcuno ha scritto su Letterboxd che “chiunque sia stato su Tinder dopo mezzanotte ci si può riconoscere”. Personal Shopper è un horror anticonvenzionale, una storia che parla di lutto introducendo un elemento sovrannaturale che non diventa mai predominante, assorbito dall’ambiguità di fondo dell’esperienza che la sua protagonista fa della realtà. Con Kristen Stewart.
2 – A Dark Song di Liam Gavin
Film indipendente co-prodotto tra Galles e Irlanda, A Dark Song è sorprendente. Girato con pochi mezzi molto espressivi: due attori bravi, una casa gotica, luci e ombre, rumori, paranoie. I personaggi si ritirano in campagna per eseguire un rito oscuro. Le loro azioni modificano lo spazio, sono la storia di un film concentrato che ha il pregio non ovvio di riuscire a spaventare. Da guardare di sera con tutte le luci spente.
1 – Raw – Una cruda verità di Julia Ducurnau
Il più bello di tutti però è Raw, di cui potreste aver già sentito parlare l’anno scorso quando è stato presentato a Cannes, dove ha vinto il premio FIPRESCI (ma nei cinema è uscito quest’anno, quindi per noi comuni mortali è a pieno titolo un film del 2017). Racconto di formazione allucinato, luminoso e tetro al tempo stesso, Raw parla di vegetariani e cannibali, anche se vi sconvolgerà soprattutto grazie ai riti d’iniziazione di una classe di studenti di veterinaria. Il film è stupendo. Vi farà venire voglia di vomitare, però, vi prego, guardatelo lo stesso.
I migliori horror del 2017: menzioni speciali
Al di fuori di questa classifica dei migliori horror del 2017 (fin qua), ci sono un paio di film che meritano una menzione speciale. Non sono film dell’orrore tout court perché i loro elementi fantastici sono ridotti, oppure appartengono ad altri generi. Ma sono storie raccontate con il linguaggio dell’horror e ci portano in alcune zone del male tipiche di quel cinema.
Berlin Syndrome di Cate Shortland
Il titolo occhieggia alla sindrome di Stoccolma, ma quella “di Berlino” è ben diversa e si può riassumere con la parola “ANSIAH”. Berlin Syndrome parla di una donna che viene sequestrata da un pazzo. Il film è un viaggio disturbante nella quotidianità di una persona rinchiusa contro la sua volontà: la paura che si fonde alla noia, la mente che scricchiola. Un film intenso; un’esperienza e, come immaginerete, non una gradevole.
It Comes at Night di Trey Edward Shults
Thriller psicologico ambientato durante un’imprecisata apocalisse, It Comes at Night sfrutta il potenziale terrorizzante del buio per costruire sequenze che restituiscono la disperazione dei suoi personaggi. Pochi elementi ben giocati creano un film teso capace di spaventare. Dategli un’occasione, se avete già visto tutti gli altri.
Confermo che, anche dopo aver visto It di Andy Muschietti, la classifica resta invariata.