Archivio Aperto 2016 – IX edizione – Luciano Osti
Primo appuntamento col progetto Invisibol alla rassegna di Home Movies
Home Movies è l’associazione che ha fondato e gestisce l’Archivio Nazionale del Film di Famiglia. Partendo dal patrimonio audiovisivo di video amatoriali girati nel corso del ’900 in tutto il paese, Home Movies organizza a Bologna la rassegna Archivio Aperto, un laboratorio sull’uso pubblico del film privato, di cui Cinema Errante è media partner.
Durante l’edizione Archivio Aperto 2016 è stato presentato il progetto Invisibol, che ha lo scopo di far riscoprire la città di Bologna attraverso l’archeologia delle immagini. La documentazione presente nell’archivio gestito da Home Movies su Bologna sarà usata per mappare digitalmente il territorio: chiunque si trovi in dati luoghi della città, potrà accedere online a filmati che ne mostrano l’aspetto nel passato. L’intenzione pare quella di aprire una finestra temporale che mostri l’urbanistica, il costume e l’idea stessa di cittadinanza in una nuova prospettiva, attraverso la quale il presente possa ragionare col passato per capirsi meglio.
La proiezione dei filmati del cineamatore Luciano Osti riflettono quest’attitudine di Home Movies. In “Bologna dei miei tempi”, Osti filma la città tra gli anni ’50 e ’60, documentando i cambiamenti dall’Italia del dopo guerra, devastata dai bombardamenti, a quella del boom economico. A differenza dei vari Igers o Instagramers di oggi, Osti non cerca di filtrare la città o di abbellirla; ne restituisce l’immediatezza della vita quotidiana, rendendo il suo materiale prezioso agli occhi del presente proprio per la sincerità del suo contenuto. Vediamo cantieri ovunque, palazzi puntellati, buchi e distruzione post-bellica; e allo stesso tempo, assistiamo alla riqualificazione – a braccetto con la speculazione edilizia – di una città che cambia forma e comincia a somigliare a quella odierna. Le lavandaie, i carretti e le biciclette dei primi filmati lasciano in pochissimi anni il posto a un esercito di automobili; ancora girano i tram con la pubblicità del Campari sul tetto, mente spunta il primo Palazzetto dello Sport e si pensa a come interrare le acque della città.
L’archivio nazionale conserva la memoria privata rendendola collettiva, le immagini mettono in prospettiva la storia del nostro paese e sono uno strumento potente per la cittadinanza del futuro. È importante che il materiale sia facilmente accessibile, e proprio per questo Home Movies ha lanciato un crowdfunding per pubblicare online parte del suo archivio. I filmati saranno geolocalizzati su tutto il territorio nazionale per creare quella memoria cartografica interattiva già proposta su Bologna dal progetto Invisibol. Per chi volesse aiutare l’associazione, c’è anche l’hashtag #wehavestoriestotell.
Il prossimo appuntamento del progetto Invisibol a Bologna, sempre all’interno di Archivio Aperto, è l’incontro del 4 dicembre Piccolo catalogo delle storie possibili: la Bolognina degli anni 60 nei film della famiglia Cialoni, in collaborazione con Bolognina Basement, alla Corte 3 in Via Franco Bolognese, 22/3A.