In orario, film in TV: 22 – 28 giugno 2015

Sullivan e Camille sono due adolescenti parigini che vivono una storia d’amore morbosa e soffocante. All’improvviso Sullivan decide di partire per il Sudamerica per ricercare se stesso e per allontanarsi da quest’amore malato. La partenza di Sullivan sconvolge profondamente la vita di Camille, tanto da farle tentare il suicidio. Diversi anni dopo, lungo le strade di Parigi, Camille e Sullivan si ritrovano casualmente. Ossessionata da quell’amore, Camille si tufferà nuovamente nel suo amplesso e nelle sue promesse disattese.

A simple plan, vale a dire 4 milioni di dollari caduti dal cielo e 4 persone a spartirsele, tanto a coprire la coscienza c’è la neve. Teso, sporco e paranoico, Raimi ricordi i Coen, non solo per il freddo. Indispensabile per i fan del regista.

Django se ne va in giro per il Messico in cerca di vendetta, trascinandosi una cassa da morto. Sotto il cappello c’è Franco Nero, fuorilegge e violento quanto basta per far venire voglia a Tarantino di girare la sua versione Unchained. Ma Jamie Foxx non ha gli occhi azzurri.

La ricostruzione storica della lotta alla Mafia da parte del fascismo basata sul romanzo di Arrigo Petacco su Cesare Mori.

La guerra, la storia, la cronaca, il senso di colpa. A dare volto a tutto ciò, Michael J. Fox, credibilissimo nel ruolo drammatico dell’americano che non ci sta. Perfetto, ma non è una novità, anche lo stronzissimo Sean Penn. Per gli amanti del gossip Wikipedia racconta che nonostante il rapporto sul set tra i due non fosse idilliaco, alla fine delle riprese Fox lasciò nel camerino di Penn un biglietto con scritto: “Lavorare con te non è stato certo facile, ma è stato sicuramente un onore”.

Nel volto in ombra di Marlon Brando alias il colonnello Kurtz in Vietnam, c’è tutto il cuore di tenebra di Coppola. Enorme. Stasera in versione redux.

Nonostante il titolista italiano non sia titolato (Di battere il mio cuore si è fermato, la traduzione letterale), il film di Audiard batte anche a schermo spento. Con immenso piacere puntiamo gli occhi sulle mani nervose di Romain Duris, sia quando picchiano a sangue che quando suonano il piano.

Seguendo il consiglio del padre, Hal frequenta e corteggia solo donne belle e giovani. Dopo l’incontro con Tony Robbins, un guru che attraverso l’ipnosi lo porta ad apprezzare anche la bellezza interiore e non solo quella di superficie, Hal si innamora di Rosemary, una donna obesa che gli farà capire quanto sia stato superficiale e frivolo nella sua vita passata.

Prendiamo la sequenza finale de I tre dell’operazione Drago: ecco, lì c’è tutto il cinema moderno – la stanza degli specchi (come non pensare a La signora di Shangai di Welles?), il sangue, la nudità lucente che già si pone in un essere perfettamente plastico, oltre la crassa e propagandistica violenza muscolare di uno Stallone, o l’ottusa morbosità venata di ridanciano di uno Schwarzenegger…[continua a leggere].

How to Survive a Plague il titolo originale del documentario che racconta la battaglia del movimento attivista ACT UP iniziata alla fine degli anni´80 per ottenere che l’HIV divenisse una questione di interesse pubblico. Realizzato con filmati originali e inediti dell’epoca, il film ha vinto molti riconoscimenti. Trasmesso per la prima volta in Italia in occasione della giornata mondiale dell’orgoglio LGBT e l’anniversario della rivolta del 1969 di Stonewall.

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