La ventesima edizione del Biografilm Festival si svolgerà dal 7 al 17 giugno e darà il via alla stagione festivaliera bolognese con il titolo suggestivo ed efficace “Venti di vita”. Anche quest’anno sarà possibile partecipare dal vivo nelle sale bolognesi del Lumière, dei Pop Up Cinema Medica Palace e Arlecchino e del chiostro del complesso di Santa Cristina, ma anche fruire di una selezione di una ventina di opere disponibili su My Movies One, la piattaforma on-demand dedicata ai festival e alla cinefilia in generale.

Continua la fortunata direzione artistica di Massimo Benvegnù e Chiara Liberti, che quest’anno offrono agli spettatori 77 film, con 58 anteprime (di cui 19 mondiali). Il programma si apre e si chiude con due serate esplosive: l’inaugurazione di venerdì 7 giugno prevede l’anteprima italiana di Hors du Temps di Olivier Assayas (dopo l’anteprima mondiale in concorso alla Berlinale 2024), che ci riporta all’isolamente dell’inizio della pandemia. Il regista presenterà il film in sala e riceverà il Celebration of Lives Award. Il protagonista della serata di premiazione di domenica 16 giugno sarà Abel Ferrara, che presenterà l’anteprima italiana di Turn in the Wound, un documentario poetico sull’esperienza della guerra in Ucraina in cui Patti Smith si fa portavoce di Artaud, Daumal e Rimbaud, ma anche di tutti i combattenti e i civili che vivono nelle zone di guerra.

Il Concorso Internazionale racconta dieci vite in cerca di identità, di (r)esistenza e di felicità: da Agent of Happiness (Arun Bhattarai, Dorottya Zurbó; Bhutan, Ungheria), la curiosa storia di Amber, agente che viaggia di porta in porta per incontrare le persone e misurare quanto siano realmente felici secondo i parametri della Felicità Nazionale Lorda; a Gerlach (Aliona van der Horst, Luuk Bouwman; Paesi Bassi) che da sessant’anni coltiva ortaggi all’ombra dell’aeroporto di Amsterdam, imperterrito mentre intorno a lui tutto cambia; e a The Monk (Mira Jargil, Christian Sønderby Jepsen (Paesi Bassi, Danimarca), sulla vita di un apprezzato ricercatore danese sull’HIV che ha lasciato tutto per farsi monaco nel profondo delle montagne dello Sri Lanka.

Nella sezione Biografilm Italia si registra invece il primo “tutto esaurito” di questa edizione: Romina (Valerio Lo Muzio, Michael Petrolini) racconta la storia di una ragazza cresciuta nel quartiere periferico felsineo della Bolognina, sottolineando l’importanza dello sport come elemento di aggregazione e riscatto, ma anche l’ingiustizia del sistema carcerario. Impossibile non citare quello che sarà probabilmente il secondo sold-out del festival: Prima della fine. Gli ultimi giorni di Enrico Berlinguer (Samuele Rossi), che racconta con una prospettiva nuova un momento di transizione irreversibile: l’addio a un politico amato, a un intero partito, a un’idea di Paese, forse addirittura la fine di un’epoca. Un altro tema particolarmente gettonato in questa sezione è quello dei traumi della psiche: Che ore sono (Tito Puglielli, Marta Basso) racconta la storia di tre vite che si intrecciano nell’ospedale psichiatrico di Palermo, diversissime tra loro, ma tutte accomunate dalla ricerca di un appiglio per non scomparire. Sindrome Italia (Ettore Mengozzi, Italia, Romania) è invece il nome dato da due psichiatri ucraini disagio psichico riscontrato in moltissime donne dell’Est Europa di ritorno dall’Italia, dove lavoravano come badanti: insonnia, ansia, depressione, attacchi di panico e nei casi più gravi allucinazioni e istinti suicidari.

Per orientarsi meglio tra le ricchissime suggestioni di queste e delle altre sezioni (Contemporary Lives, Biografilm Art & Music, Beyond Fiction – Oltre la finzione, Eventi speciali), sono stati predisposti dei percorsi tematici indicati alcuni hashtag. #corpipolitici permette per esempio di scoprire Another Body (Sophie Compton, Reuben Hamlyn; USA, UK), la ricerca di risposte e di giustizia da parte di una studentessa universitaria che scopre una pornografia “deepfake” su se stessa che circola in rete. Oppure Reas (Lola Arias; Germania, Argentina, Svizzera), un musical ibrido in cui le detenute del carcere femminile di Buenos Aires rievocano la loro vita e, tra realtà e fantasia, immaginano un futuro possibile.

#scelgochisono introduce, tra i tanti, Two Strangers Trying Not to Kill Each Other (Jacob Perlmutter e Manon Ouimet; Danimarca, USA, UK) ci presenta la storia d’amore tra ricerca di affermazione, fragilità e resilienza tra l’artista Maggie Barrett e il celebre fotografo Joel Meyerowitz. Gli altri hashtag, che vi invitiamo a esplorare, comprendono #custodidelpianeta, che pone l’attenzione sulla centralità della salvaguardia, consapevolezza e cura dell’ambiente; #accordiericordi, che contrassegna i titoli che ci portano indietro nel tempo raccontando storie di musica indimenticabili e significative per la società; #ricordi-amo, che indica le storie di memoria personale e collettiva che si intrecciano con la grande Storia; #spaziviventi, che identifica le opportunità di riflessione sull’abitare, sui luoghi come presidi culturali e di interazione tra umanità, comunità e natura; e #psiconauta, che raggruppa alcuni titoli per viaggiare nei meandri della mente umana.

Chiudono il programma l’Omaggio al cinema catodico di Paolo Caredda, compianto regista, scrittore e membro di una generazione che affonda le radici nelle atmosfere degli anni Novanta; e, grazie alla collaborazione con FMAV Fondazione Modena Arti Visive, la rassegna e la masterclass di Giovanni Troilo, fotografo che esplora i linguaggi di confine dell’immagine documentaria, passando per il ruolo politico delle immagini e dell’elemento finzionale come metodo per ideare nuovi approcci narrativi alla realtà. Infine il Celebration of Lives Award 2023 verrà assegnato anche al produttore indipendente Ted Hope e alla produttrice e regista Vanessa Hope.

Modalità di accesso: i biglietti, carnet e abbonamenti per le proiezioni in sala sono disponibili a questo link.
Programma completo delle proiezioni in sala.
Le informazioni per la fruizione tramite My Movies One saranno disponibili dall’8 giugno.

Fonte: Biografilm Festival