Notte degli Oscar 2023, film e recensioni
Focus sui candidati dei 95° Academy Awards
In attesa di assistere ai 95° Academy Awards, Cinema Errante cerca di rispondere al quesito del momento: chi vincerà? In Italia è possibile seguire l’evento in chiaro a partire dalle 23:15 su TV8.
Tra approfondimenti e pronostici, ecco i titoli e le personalità al centro della notte degli Oscar 2023.
Aftersun di Charlotte Wells
Nomination miglior attore a Paul Mescal
Come tradurre il ricordo in linguaggio filmico? Aftersun evoca il dispositivo dell’home movie, ma poi ci racconta la storia inventando uno stile che non è found footage e che non lo imita. Siamo nell’intricata rete della memoria, dell’emozione e dell’analisi. Tutto acquisirà il suo senso definitivo nella prospettiva del finale, a cui la regista e sceneggiatrice Wells ci conduce accumulando sensazioni come se stesse innescando un ricordo collettivo di vacanze al mare. [Sara Mazzoni]
The Fabelmans di Steven Spielberg
7 nomination, incluso miglior film e miglior regia
Il cinema come scoperta della realtà e, allo stesso tempo, come filtro in grado di trasformare la tristezza in gioia, il fallimento in creatività: all’età di settantacinque anni, con cinquanta di carriera alle spalle, Spielberg realizza uno dei suoi film più intimi, una dichiarazione d’amore alla Settima Arte capace di restituire tutto quel senso del meraviglioso e quella delicatezza di sguardo che hanno caratterizzato i punti più alti della sua filmografia.
Il regista sceglie una storia semiautobiografica, ambientandola nell’arco di due decenni (gli anni ’50 e ’60), per parlare della sua fascinazione per la macchina da presa durante l’infanzia e l’adolescenza, offrendo un punto di vista non banale su problematiche come la crisi familiare (con Michelle Williams che giganteggia nel ruolo della madre infelice del piccolo protagonista) e il bullismo scolastico.
Un cinema apparentemente fuori tempo massimo (e purtroppo non premiato da un adeguato successo di pubblico), ma ancora in grado di emozionare con sincerità e maestria, da gustare preferibilmente nel buio di una sala. [Davide Vivaldi]
Pinocchio di Guillermo del Toro
Nomination miglior film d’animazione
Ne’ Disney ne’ Collodi, ma un re-immaginare la storia di Pinocchio attraverso il filtro del rapporto padre-figlio, con l’irruzione della Storia già dalle prime sequenze. Realizzato con la tecnica stop motion, Pinocchio mostra un mondo barbaro e violento, lontano dalla colorata Disney, ma anche un burattino che rivendica la volontà di non essere perfetto, perché solo i morti lo sono. E Pinocchio diventa veramente umano solo quando capirà che è la caducità dell’essere umano a rendere così preziosa e unica la sua vita. [Elena D’amelio]
I pronostici dell’edizione 2023
Proviamo a indovinare i risultati di quest’anno: chi vincerà? Tra i dieci titoli candidati al Miglior Film, a salire sul podio potrebbe essere Everything Everywhere All at Once, film in grado di parlare alla testa e alla pancia degli spettatori. A partire dalla protagonista outsider Evelyn – donna cinese-americana di sessant’anni, proprietaria di una lavanderia a gettoni, in cui potersi finalmente riconoscere – fino ai largamente condivisi discorsi di ringraziamento della sua interprete, Michelle Yeoh – testimonianze di quanto sia difficile per una donna non bianca e over 40 farsi strada nell’industria dell’audiovisivo. Una narrazione di successo che non dovrebbe lasciare indifferente l’Academy e che potrebbe vedere la conclusione perfetta proprio sul palco degli Oscar, spettacolo televisivo che ha sempre fatto delle storie di personaggi e interpreti uno dei suoi cardini.
Gli altri possibili contendenti sono Gli spiriti dell’isola di Martin McDonagh e Tár di Todd Field con una sopraffina Cate Blanchett. Sarà proprio quest’ultima a dare del filo da torcere a Michelle Yeoh: entrambe hanno vissuto una stagione ricca di riconoscimenti, ma chi salirà sul palco? Yeoh potrebbe vedere la meglio e mettere finalmente la ciliegina sulla torta a una carriera stellare. Tra le attrici non protagoniste, invece, è Angela Bassett che ha guidato la narrazione 2023 di questa categoria, registrando anche la prima nomination attoriale per il Marvel Cinematic Universe e l’universo di Black Panther: la sua Regina Ramona mette in scena, in maniera coerente con il genere e con il mondo narrativo di Wakanda, un lutto reale. Ma c’è chi vorrebbe vedere premiata anche Jamie Lee Curtis per Everything Everywhere All at Once, incredibilmente alla sua prima nomination.
La categoria Miglior Regia vede un probabile testa a testa tra l’incredibile inventiva dei Daniels e il biopic di un grande regista come Steven Spielberg. È veramente difficile capire chi vedremo sul palco, ma tutto dipenderà dalla direzione dell’Academy: tributo a un grande cineasta o riconoscimento alla mirabolante esperienza visiva dei due giovani registi? Un altro momento molto atteso sarà il premio al Miglior Attore protagonista che sarà quasi sicuramente dedicato al ritorno sulle scene di Brendan Fraser: la sua interpretazione, la sua emozione e la sua storia personale hanno segnato la stagione dei premi come non succedeva dai tempi di Mickey Rourke in The Wrestler. L’avversario diretto di Fraser potrebbe essere Colin Farrell di Gli Spiriti dell’Isola: la sua interpretazione (che vi consigliamo in lingua originale) è ricca di sfumature, tenera e feroce insieme – performance che enfaticamente potremmo riassumere come l’interpretazione della vita. Anche la cinquina dei non protagonisti potrebbe seguire una traiettoria simile, con Ke Huy Quan super favorito: il suo ritorno sulle scene è stata una delle storie più emozionanti delle ultime settimane – ennesimo punto a favore della forza narrativa di Everything Everywhere All at Once – nonché segno di apertura verso tutti gli interpreti non bianchi e ignorati per anni dall’Industria dell’audiovisivo statunitense. Ma attenzione anche agli altri candidati – Gleeson, Tyree Henry, Keyogan e Hirsch – tutti e quattro acclamati universalmente e meritevoli del premio quanto l’amatissimo Ke Huy Quan. In particolare Brendan Gleeson e la sorpresa Brian Tyree Henry – il paper boy di Atlanta e Phastos in Eternals – entrambi accreditati alla vittoria.
Il miglior film d’animazione dovrebbe andare all’affascinate rilettura del Pinocchio di Collodi da parte di Guillermo Del Toro, senza sottovalutare il sorprendente Gatto con gli Stivali 2, sequel di enorme successo che ha lascito pubblico e addetti ai lavori inaspettatamente in brodo di giuggiole. Sul fronte Film Internazionale non dovrebbero esserci rivali per la produzione Netflix Niente di nuovo sul fronte occidentale, forte delle sue nove candidature, incluso Miglior Film. Il rivale diretto è sempre di casa Netflix, con Argentina 1985, già vincitore del Golden Globe.
Terminiamo i nostri pronostici con le categorie dedicate alle migliori sceneggiature dell’anno secondo l’Academy. Come per il miglior film sono i Daniels, Todd Field e Martin McDonagh a contendersi la statuetta per uno dei premi meno prevedibili della serata. Per gli script non originali potrebbe essere Sarah Polley ad avere la meglio con il suo Woman Talking, di cui la sceneggiatura è il fiore all’occhiello. Il film è stato premiato dai membri dell’Academy anche con la nomination per il miglior film.
Per tutte le altre candidature tecniche potete consultare l’ottimo The Film Experience. [Giacomo Brotto]
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