Best of the Year: le migliori serie del 2022
La serialità più interessante dell'anno secondo Cinema Errante
Com’è andata la serialità nel 2022? Prima di entrare nel vivo del best of seriale, spegniamo 12 candeline insieme a voi, meravigliosi lettori e lettrici di Cinema Errante, e a tutte le penne che in questi anni hanno abitato la nostra webzine di cinema, serie e classifiche non richieste. Grazie! Passiamo quindi i festeggiamenti provando a tirare le somme dell’anno appena passato.
Una stagione caratterizzata da immaginari già noti, ma che hanno saputo espandere o concludere le proprie storie in maniera impeccabile: dall’atteso spin-off di Game Of Thrones, House of The Dragon, alla seconda stagione del pluripremiato The White Lotus, all’amatissima serie su Mercoledì Addams, fino ai capitoli finali di serie eccellenti come Better Call Saul e Atlanta.
Iniziamo il nostro best of da una delle serie più virali dell’anno…
Elena D’Amelio: Wednesday (Netflix). La serie – ormai nota per aver lanciato video virali su TikTok con utenti che riproducono il ballo di Jenna Ortega nelle nere vesti di Wednesday – aveva già creato altissime aspettative grazie al sigillo autoriale di Tim Burton. Il regista dirige solo metà degli 8 episodi della serie, ma ne è produttore esecutivo e ne influenza estetica visiva e caratterizzazione dei personaggi. Il matrimonio gotico tra la famiglia inventata da Charles Addams e il re del weird Tim Burton era desiderato da moltə e non ha deluso: divertente e spaventosa, la serie ha un cast ben riuscito (su tuttə la bravissima e già citata Ortega), ottima colonna sonora e sa non prendersi sul serio con ironia. Qualcuno ha storto il naso per l’ambientazione in una scuola, che fa molto teen series, ma è stata la più vista su Netflix per settimane. Ce ne fossero, di prodotti teen così intelligenti. Come direbbe Wednesday, “There’s Nothing Quite Like The Feeling Of Being Proven Right.”
Davide Vivaldi: Cobra Kai (Netflix). Nata come omaggio nostalgico a una delle saghe hollywoodiane anni ’80 per eccellenza (The Karate Kid), ribaltandone il punto di vista e mettendo al centro della storia l’antagonista del primo film, qui trasformato in un perdente squattrinato e fuori tempo massimo con il quale è facile empatizzare, Cobra Kai è diventata una serie capace di parlare di attualità molto meglio di altre che si prendono più sul serio. Attraverso la storia del burbero Sensei Johnny Lawrence e dei suoi allievi, adolescenti vittime di bullismo che finiscono a loro volta tentati dalla violenza, Cobra Kai si rivolge a un pubblico di varie fasce d’età e ne offre una rappresentazione credibile e accattivante, facendo evolvere i personaggi nuovi a fianco dei volti storici della saga con una buona alchimia e, tranne qualche sporadica caduta di gusto, altrettanta naturalezza. Tra i pregi della quinta stagione, senza dubbio una delle più catartiche, le sequenze in cui i Maestri agiscono assieme, la caratterizzazione ironica ma tenera di Chozen (Yuji Okumoto) e il fascino di Terry Silver (Thomas Ian Griffith), villain con carisma alla David Carradine.
Giacomo Brotto: Atlanta (Disney+). La smisurata abilità comunicativa di Donald Glover (il Childish Gambino di This Is America) continua ad andare oltre gli schemi della narrazione classica e a trovare soluzioni stilistiche sempre nuove ed efficaci per parlare di white privilege, disparità e potere. La doppia stagione finale è divertente, bizzarra e ipnotica, ma anche volutamente scomoda e orrorifica: mette chi guarda davanti a uno specchio e lo fa confrontare con i suoi privilegi. Atlanta è una delle serie più rilevanti degli ultimi anni, disponibile in Italia su Disney Plus.
Pier Francesco Cantelli: Better Call Saul (Netflix). Difficile dire qualcosa di nuovo su una serie così chiacchierata come Better Call Saul. Sì, è davvero così bella. Se già nelle prime stagioni si confermava persino superiore al predecessore Breaking Bad, il finale è la proverbiale ciliegina sulla torta.
Sara Mazzoni: House of The Dragon (NOW). Per anni la gente si è chiesta quale sarebbe stato il prossimo Game of Thrones, una serie capace di unire il pubblico nell’era della frammentazione dell’offerta, portandolo in un’altra dimensione da seguire col fiato sospeso. L’unica risposta sensata: il nuovo Game of Thrones può essere solo il suo prequel. Lo show illumina un 2022 parco di serie di impatto. Torniamo a Westeros, ma con una sensibilità rinnovata, capace di includere il female gaze.
Cosa manca – Best of the Year: le migliori serie del 2022
Altri show eccellenti: The White Lotus, Abbot Elementary, Andor, Heartstopper, Euphoria, Prisma, The Bear, The Sandman, Scissione, Stranger Things e tante altre…
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