Come è andata la Fase 4 del Marvel Cinematic Universe?
Il punto sui film Marvel 2021/2022: da Black Widow a Wakanda Forever
Salutiamo il 2022 tirando le somme sui film della Fase Quattro del Marvel Cinematic Universe! Prima di brindare al nuovo anno mettiamo dunque nero su bianco le nostre considerazioni non richieste sulle uscite Marvel 2021/2022, rigorosamente in ordine d’uscita in sala. Iniziamo a festeggiare l’arrivo del 2023 partendo dall’atteso cinecomic con protagonista Black Widow…
Black Widow di Cate Shortland
Come è andata la Fase 4 del Marvel Cinematic Universe?
Distribuito nel luglio del 2021 contemporaneamente nei cinema e sulla piattaforma Disney+, Black Widow rientra fra i film che vedono protagonista una supereroina e diretti da una regista, in questo caso l’australiana Cate Shortland. Nel film, la sorellanza e la forza delle donne vengono esplicitamente celebrate, anche per fare ammenda nei confronti del personaggio di Natasha Romanov (ricordiamo ancora con dolore il problematico Age of Ultron). L’efficace Black Widow inizia quindi a rendere giustizia al trauma e alla complessità di donne che non hanno superpoteri o ricchezza infinita a cui attingere, eppure non cessano di combattere per il bene della loro comunità di supporto e della loro famiglia di elezione. [Ilaria De Pascalis]
Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli di Destin Daniel Cretton
Come è andata la Fase 4 del Marvel Cinematic Universe?
Con Shang Chi e la leggenda dei Dieci Anelli il Marvel Cinematic Universe esplora lo sterminato universo delle arti marziali orientali (su cui aveva già fatto capolino – con risultati a dire il vero discutibili – con la serie Netflix su Iron Fist) e confeziona un cinecomic fresco e gradevole, che strizza l’occhio al mercato asiatico.
Più che le consuete sequenze supereroistiche tutte salti ed esplosioni, in questo caso risulta apprezzabile l’aspetto prettamente marziale, che fa tesoro della lezione del cinema di kung fu e wuxiapian di Hong Kong, con le sue coreografie eleganti e spettacolari e l’ambientazione in contesti tradizionali, riprendendone due degli interpreti più gloriosi, Tony Leung e Michelle Yeoh. Sorretto da un impianto narrativo abbastanza robusto, il film non rinuncia all’ironia tipica dell’MCU, presente sia nelle scene d’azione che nei dialoghi, ma l’uso comico del kung fu ricorda soprattutto lo stile di Jackie Chan.
L’innata simpatia dei protagonisti (il ragazzo della porta accanto Simu Liu e la vulcanica Awkwafina) sopperisce alla debolezza del materiale fumettistico a cui si ispira – e dal quale si distacca quasi del tutto – offrendo una rappresentazione di personaggi asiatici non stereotipata e in cui è facile identificarsi. [Davide Vivaldi]
Eternals di Chloe Zhao
Come è andata la Fase 4 del Marvel Cinematic Universe?
Seppure non amatissimo dai fan boy, Eternals ha avuto il merito di portare nei circuiti mainstream un ritratto di famiglia arcobaleno inedito e potente, insieme a un eroe gay non marginale in grado di favorire un processo di identificazione positiva ed eroica necessaria alla giovane comunità LGBTQIA+. Lo screen time dedicato a Phastos e alla sua famiglia segna infatti un giro di boa importante nella diversificazione dei prodotti mainstream, specialmente dopo rappresentazioni annacquate che gridano “vorrei, ma non posso” ad ogni frame. Questa volta, però, Disney ha accantonato il queerbaiting e ha davvero favorito la rappresentazione a discapito del botteghino, rifiutandosi di editare il film (la pellicola è stata bandita o vietata ai minori in diversi paesi anti-LGBTQIA+), una storia sapientemente affidata allo sguardo di Chloe Zhao, regista lontana dal collaudatissimo canovaccio del Marvel Cinematic Universe. [Giacomo Brotto]
Spider-Man: No Way Home di Jon Watts
Come è andata la Fase 4 del Marvel Cinematic Universe?
Se il terzo Spider-Man dell’MCU funziona così bene non è solo grazie al suo riuscitissimo epitesto, centro nevralgico di un hype senza precedenti, nonché vero e proprio fenomeno di massa (ma anche di studio) che in tempi di pandemia ha portato a un record d’incasso mondiale pari a 587 milioni di dollari solo nel primo weekend di programmazione; come se il Covid non fosse mai esistito. Ma attenzione, l’incredibile performance d’apertura non è imputabile esclusivamente alla volontà dei fan più affezionati di evitare gli spoiler, ma in particolare al forte richiamo della visione collettiva vivibile unicamente in sala. Il film di Jon Watts è un film capace di parlare alla pancia dei suoi spettatori, una nicchia transgenerazionale che Marvel e Sony hanno sapientemente coltivato lungo un ventennio di storie e che vede nella sala cinematografica uno dei principali luoghi di espressione.
Il film ha anche il pregio di andare oltre il semplice fanservice, utilizzando un facile espediente narrativo come epicentro necessario alla maturazione di Peter Parker e alla caratterizzazione di tutti i comprimari, presenti e passati, riuscendo anche a toccare punte emotive ancora inesplorate nelle avventure con protagonista Tom Holland. [Giacomo Brotto]
Doctor Strange nel Multiverso della Follia di Sam Raimi
Come è andata la Fase 4 del Marvel Cinematic Universe?
Per la seconda avventura in solitaria del Dottor Strange, viene chiamato a dirigere un nome illustre come Sam Raimi, colui che aveva gettato le fondamenta, con la prima trilogia di Spider-Man, della mitologia cinematografica della Marvel, in anticipo di quasi un decennio sull’MCU.
Ed è proprio l’apporto del regista di Evil Dead, che si diverte a citare sé stesso, il valore aggiunto di questo cinecomic con venature fortemente soprannaturali e a tratti dark: dalle soggettive a piano sequenza alle vorticose coreografie dei combattimenti (davvero geniale il duello musicale), dalle mutazioni fisiche al confine con il body horror al ruolo determinante di un libro magico (come non pensare al Necronomicon?), ogni soluzione visiva e narrativa è puro Raimi-style.
Sorprendentemente, il film convince anche sul piano della sceneggiatura, in cui era facile sbagliare (come in parte era accaduto in Spider-Man: No Way Home) date le infinite possibilità offerte dal Multiverso: concetto affrontato – malgrado il titolo – in maniera molto lucida e senza buchi di trama, introducendo personaggi nuovi e vecchie conoscenze e, soprattutto, offrendo uno sviluppo inedito ma a suo modo coerente all’imprevedibile Wanda Maximoff di una sempre più empatica Elizabeth Olsen e un’evoluzione meno ingessata all’elegante protagonista, un Benedict Cumberbatch candidato ideale alla successione del trono di istrione per eccellenza dell’MCU lasciato vacante da Tony Stark.
Un cinecomic pienamente riuscito, per la cui migliore fruizione è però fortemente consigliato il recupero della serie WandaVision, alla quale spesso si richiama e di cui rappresenta la diretta emanazione cinematografica. [Davide Vivaldi]
Thor: Love and Thunder di Taika Waititi
Come è andata la Fase 4 del Marvel Cinematic Universe?
Torna la collaudata formula di Taika Waititi, un cocktail ipercolorato che ha fatto del ribaltamento della figura del Dio del Tuono il suo marchio di fabbrica. Amato dal pubblico generalista e meno dai puristi di casa Marvel, il percorso iniziato in Thor: Ragnarok garantisce nuovamente due ore di intrattenimento scanzonato a cui si aggiungono l’atteso Thor di Natalie Portman e un villain che può contare sulla presenza scenica di Christian Bale. L’esaltante supereroina femminista di Jane Foster – If you can’t say Mighty Thor, I’ll accept Doctor Jane Foster – fa da contraltare a rappresentazioni meno lusinghiere, a partire dalla raffigurazione svogliata della malattia fino ai sicuri e fin troppo fulminei momenti queer di Valkiria e Korg. [Giacomo Brotto]
Black Panther: Wakanda Forever di Ryan Coogler
Come è andata la Fase 4 del Marvel Cinematic Universe?
Nonostante questo secondo episodio wakandiano non sia assolutamente all’altezza del primo, non si può che ammirare la tenacia con cui Coogler, gli autori e l’intero cast sono riusciti a realizzare questo tributo di grande dolcezza a Boseman e al suo T’Challa. Un film Marvel che parla con compostezza, tristezza, delicatezza, accettazione e persino speranza di un gigantesco lutto e di chi vi sopravvive. Poteva succedere solo a Wakanda. [Lucia Tralli]
Buon 2023 dalla redazione di Cinema Errante.
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