3 film “Leone d’Oro” per sentirsi a Venezia 78
Visioni in streaming per vivere la Mostra del Cinema 2021 anche da lontano
Non potete partecipare dal vivo alla Mostra del Cinema 2021? Dalla storia recente del festival, ecco tre film in streaming per sentirsi a Venezia ovunque voi siate. Partiamo dal Leone D’Argento 2018…
Leone D’Argento 2018: La favorita di Yorgos Lanthimos (Disney+/Star)
Con La favorita Yorgos Lanthimos declina il suo sguardo cinico e inesorabile secondo i canoni del period drama, scegliendo come ambientazione la corte della regina Anna, nell’Inghilterra settecentesca. Un tripudio di grandangoli trasforma il set in un acquario barocco popolato da creature variopinte e irresistibili interpretate da un cast perfetto: a contendersi le grazie della regina (una strepitosa Olivia Colman, che non permette all’obesità e alla gotta di privarla dei piaceri terreni) troviamo Rachel Weisz nei panni della Duchessa di Marlborough ed Emma Stone in quelli della cugina Abigail, di un ramo decaduto della famiglia. Le due interpreti, ugualmente graffianti e spietate, si fronteggiano in una guerra costante senza esclusione di colpi, fra gozzoviglie, tiro al piccione e una battle of wits che arricchisce l’inglese dell’epoca con insulti ben lontani dal linguaggio aristocratico, forte della sceneggiatura caustica di Deborah Davis e Tony McNamara. I personaggi maschili, pur sostenuti dall’interpretazione calzante di attori come Nicholas Hoult e Mark Gatiss, servono principalmente a sottolineare la straordinaria performance delle tre protagoniste, in particolare di una Emma Stone che libera tutta la sua vis sarcastica con tempi comici impeccabili. Fra immensi corridoi kubrickiani e un’irriverenza feroce da Cruel Intentions, La favorita costituisce la versione più fisica e sfrenata della misantropia e della fascinazione per il grottesco che caratterizzano l’opera del regista greco. [Alice Casarini]
Coppa Volpi 2019: Martin Eden di Pietro Marcello (Netflix)
Apologo morale, denuncia sociale e inno al potere salvifico della cultura, Martin Eden ripropone la complessa stratificazione di significati propria dell’omonimo romanzo di Jack London da cui è tratto. Film “difficile” e originale, vale la pena vederlo per le atmosfere oniriche, l’uso delle immagini d’archivio, e l’ottima interpretazione di Luca Marinelli, coppa Volpi a Venezia 2019. [Elena D’amelio]
Leone D’Oro 2020: Nomadland di Chloé Zhao (Disney+/Star)
3 serie da vedere in streaming il primo maggio
Nomadland, film della regista Chloé Zhao, ha vinto tutto quello che si poteva vincere: tre Oscar (miglior film, miglior regia, migliore attrice protagonista), Leone d’oro a Venezia, vincitore anche a Toronto e due Golden Globes. È stato anche un film che ha diviso la critica: elegia malinconica delle persone masticate e sputate fuori senza pietà dal capitalismo neoliberale occidentale o esaltazione acritica della resilienza dei nuovi nomadi americani, che ricordano i primi pionieri? Se l’amalgama di attrici professioniste e non professioniste fa immediatamente riferimento al neorealismo, manca però lo spirito critico con il quale il cinema neorealista rappresentava le ineguaglianze sociali. Amazon come un lavoro qualunque, la solitudine del nomadismo come scelta di vita per superare un lutto. Vale comunque la pena, per una meravigliosa, dolente Frances McDormand, che con un’occhiata sa caricare il film di significato. [Elena D’amelio]