I migliori horror del 2021, da gennaio a giugno
Il ritorno in sala e le nuove uscite on demand e streaming
Il 2021 ci porta la riapertura dei cinema, nei quali sono stati subito distribuiti una discreta quantità di film horror. Oltre all’esperienza della sala, questo mondo ancora pandemico ci continua a fornire tantissimo streaming, col moltiplicarsi delle piattaforme e dei canali specializzati (molto bello quello di Midnight Factory su Prime Video). I migliori horror del 2021 in questi primi 6 mesi sono stati molto buoni. Ma il meglio deve ancora venire: il resto dell’anno promette tutti quei titoli che erano saltati per cause di forza maggiore. Già a cominciare dal cartellone estivo, arriverà una pioggia di nuove uscite. Intanto, mettiamo il punto su quali sono stati i migliori horror del 2021, fin qua.
I migliori horror del 2021, da gennaio a giugno
Censor di Prano Bailey-Bond
Una storia ambientata nella grigia Inghilterra degli anni ’80, ha per protagonista una donna che lavora in un comitato di censura. Le sue giornate trascorrono guardando e studiando film dell’orrore con una devozione da nerd accanita, anche se il suo scopo è tagliare le scene più forti. Censor si ispira al giallo all’italiana nella direzione artistica, da un punto di vista meta che richiama Berberian Sound Studio di Peter Strickland. Il racconto del terrore è classico e si annida in una storia che riflette sul rapporto tra pubblico e cinema estremo senza trarre delle conclusioni troppo esplicite. Presentato al Sundance Festival, è un bell’esempio di horror art-house.
The Empty Man di David Prior
Adattamento di un fumetto, ha atteso per anni la distribuzione. Non tutto quadra per via dell’utilizzo spericolato delle convenzioni narrative, ma è un film creativo. Solo apparentemente lineare, racconta più storie diverse come se fossero tanti episodi inanellati da un filo conduttore. In questo riprende un certo tipo di letteratura weird delle origini, come Il grande dio Pan di Arthur Machen. In The Empty Man appare ovvio anche il riferimento a Lovecraft per alcune situazioni e immagini particolarmente evocative. Intercetta alcuni trend dell’ultimo decennio come la leggenda urbana creepypasta e il folk horror, mettendoli insieme a elementi classicissimi come il mostro incomprensibile, la presenza sovrannaturale e la struttura della novella weird. È anche un film di medio budget come se ne vedono sempre meno, con una punta di teen slasher che rimanda agli anni ’90.
In the Earth di Ben Wheatley
Wheatley è un regista che più che raccontare delle storie, immerge il pubblico in delle situazioni. Anche questo suo film non è da meno. Ambientato durante una pandemia, In the Earth è la storia di un fungo e degli umani che lo vanno a cercare nei boschi. Riprende la tradizione del folk horror tipico della tv inglese di una volta, con il trope della religione antica che si accosta ai mezzi della tecnologia odierna. Gli umani la usano per entrare in contatto con una forma di vita che non somiglia loro, uno spirito dei boschi che potrebbe essere soltanto la spora che hanno inalato fino al delirio. Alcuni momenti di gore animano il ritmo del racconto, che incede anche in risvolti più psichedelici non sempre gradevoli per via delle luci intermittenti.
Violation di Dusty Mancinelli e Madeleine Sims-Fewer
Rivisitazione del rape&revenge con un linguaggio “da festival”, è un film molto violento ma non nella rappresentazione dello stupro. È quasi un dramma familiare, che mette in risalto un tipo di abuso specifico, fino a poco tempo fa non molto rappresentato sullo schermo, e costruisce il suo paradigma attorno al tradimento della fiducia. La parte della vendetta è aspra ma non estetizzante, un resoconto di stress post traumatico che si manifesta in violenza efferata e distruzione del corpo. Quindi prendetelo con ogni sorta di trigger warning perché non è un film leggero. Bella colonna sonora di Andrea Boccadoro.
Saint Maud di Rose Glass
Gotico contemporaneo che racconta la discesa nella follia di una giovane donna, Maud, infermiera privata in una cittadina sulla costa inglese. La prima parte ha le tinte di un dramma lesbico, che fa da preludio a una svolta più puramente horror. La pazzia di Maud è caratterizzata dal delirio mistico, il cui immaginario di estasi e dolore cadenza i vari passaggi della storia. Il suo ruolo di donna accudente si distorce nel suo rovescio: è lei stessa ad avere bisogno dell’oggetto della sua cura, finendo per trasformarsi nella maschera della femmina mostruosa che invece di accudire genera pericolo. È una figura perfetta per l’horror, riflettendo alcune delle paure più elementari legate alla vita domestica. Saint Maud è soprattutto un character study su una donna presentata come personalità sinistra e, al tempo stesso, vulnerabile.
Caveat di Damian McCarthy
Debutto del regista irlandese, distribuito su Shudder. Nonostante il budget piccolo, c’è una grande coerenza formale nella scelta dei colori, nell’illuminazione, nella costruzione delle scenografie che definiscono gli spazi angusti in cui la storia si svolge. È world-building cinematografico che rende ottima l’esperienza visiva. Ambientato in una casa, il luogo protagonista è una cantina, in cui ogni orrore sembra convergere. McCarthy ha un’inclinazione per le sequenze di suspense senza parole, che vengono da una pratica del cortometraggio ben rodata. L’intreccio è tortuoso, caricato da colpi di scena, ma la vera forza del film è nel talento di McCarthy per il racconto del terrore più classico, eseguito con immagini e non traducibile con alcun altro mezzo. Nonostante il carisma del protagonista interpretato da Jonathan French, le vere star del film sono due presenze inquietanti, intrise di orrore puro: un coniglio meccanico e un cadavere, entrambi terrificanti e pieni di personalità, usati in sequenze dai tempi drammatici perfetti.
Psycho Goreman di Steven Kostanski
È una commedia horror spaziale, con un mostro alieno sanguinario che cade nelle grinfie di una bambina ancora più perfida di lui. Siccome la piccola riesce a controllarlo grazie a un dispostivo magico, se lo porta in giro come un’estensione della propria stessa ferocia. C’è del gore ma non è un film che fa paura, anche se è pensato per un pubblico adulto. Lo paragonano ai Power Rangers ma è soprattutto un E.T. punk. Il film è volutamente e indicibilmente stupido, con begli effetti speciali e make up, che hanno una patina passatista perché non si affidano in toto alla CGI. Il vero protagonista amabile è lo Psycho Goreman dai poteri incompresi e continuamente sminuiti. Molto sopra le righe, nel senso buono, anche se non è un film arguto quanto vorrebbe.
Jakob’s Wife di Travis Stevens
Piccolo film Shudder tutto centrato sulla presenza della sua protagonista, interpretata da Barbara Crampton. La 62enne, icona horror da una vita, qui veste i panni della moglie del pastore della chiesa locale (Larry Fessenden). Uno dei pregi del film è il suo dare programmaticamente spazio a una diva in età senza privarla della sua sensualità soltanto perché è invecchiata. Jakob’s Wife è soprattutto una dark comedy che si rifà ad alcune situazioni tipicamente horror (il vampirismo) senza fare davvero paura, usando però lo stesso lo splatter e qualche effetto più gore per marcare il suo punto. Il vero argomento del film riguarda il matrimonio della protagonista Anne, presentato come una gabbia di morigeratezza di cui la donna si sta stufando. Questa crisi converge nell’incidente che la trasforma in vampira. Il resto della storia parla dell’effetto che questa trasformazione ha sulla sua vita e sul rapporto col marito. In quel senso, è più una commedia che un horror, nonostante dell’horror usi i linguaggi e le figure. C’è la banalità del quotidiano, ma sperimentata in versione vampirica, qualche situazione divertente e soprattutto la reazione del pastore, che deve riadattarsi a una moglie che non gli prepara più la colazione.
Menzioni onorevoli – I migliori horror del 2021
The Conjuring: The Devil Made Me Do It di Michael Chaves
Deviazione rispetto al format dei precedenti film sui coniugi Ed e Lorraine Warren, in questa occasione si punta meno al jump scare e alle sequenze di agguato demoniaco in una casa buia. In cambio riceviamo un’antagonista interessante e una costruzione del conflitto che evidenzia il ruolo predominante di Lorraine ma allo stesso tempo non perde di vista la funzione di Ed. Non è spaventoso come i precedenti, però ha il pregio di spaziare su altre figure dell’horror. Pur rimanendo il Warrenverse legato a valori reazionari, questa volta la situazione risulta meno antipatica.
The Stylist di Jill Gevargizian
Storia di una parrucchiera serial killer, ritratto di un personaggio femminile antieroico e sgradevole. Ha alcuni snodi narrativi forti ma uno sviluppo centrale meno rifinito, nonostante gli spunti siano validi. Il grosso del racconto ruota attorno all’ossessione che una donna molto sola sviluppa per un’altra che sta per sposarsi e ha chiesto i suoi servizi di parrucchiera. La dinamica dell’imbarazzo, del cringe, richiama le situazioni del Talento di Mr Ripley, anche se qui manca un’esecuzione brillante dei sottotesti. Da vedere in ogni caso se si amano i racconti di amicizia morbosa, è anche una bella variazione sul tema serial killer.
Army of the Dead di Zack Snyder
Okay, è un film pieno di buchi di trama e di trovate fini a loro stesse, abbandonate senza sviluppo. È migliorabile e poteva essere più breve, però alla fine funziona lo stesso anche così com’è nei termini di un buon intrattenimento leggero. Non c’è un discorso politico né nulla di rivoluzionario su quanto riguarda gli zombi, ma se lo si approccia senza pretese, è un film divertente con qualche momento action dignitoso. A volte è tutto quello che serve, anche se non passerà alla Storia.
False Positive di John Lee
Distribuito dalla A24 direttamente in streaming su Hulu. Non troppo a caso, ha infatti un retrogusto da “film per la tv”. Idee interessanti però ne ha e da sole costituiscono una buona ragione per vederlo. Si tratta di una storia di gravidanza allucinata, che riprende volutamente alcuni passaggi di Rosemary’s Baby, trasferendoli al piano medicale. I temi, non sempre eseguiti in modo sottile, sono la fecondazione assistita e il portato storico da incubo della ginecologia. C’è quindi uno sviluppo del conflitto tra parti maschili (marito, medico) e parte femminile (la donna gravida) che ruota attorno alle scelte, il terreno più interessante esplorato dal film. Non è un’opera con pretese esagerate: è più pulp del film A24 medio e va bene così. Il punto di vista (inaffidabile) è quello della protagonista – interpretata da una Ilana Glazer pronta a incarnare il fatto che la generazione millennial ormai non è più tanto giovane.
Come True di Anthony Scott Burns
Horror canadese che parla di una ricerca che studia gli incubi, dello stesso regista del segmento Father’s Day del film antologico Holidays. Gli aspetti migliori sono quelli legati alla creazione di atmosfere trasognate e inquietanti. Per quanto relativamente povero, è un film con un’estetica coerente, basata su colori desaturati governati da una dominante verdastra. L’aspetto più riuscito è quello dei sogni, mostrati come prospettive centrali in cui la camera continua ad avanzare all’infinito come se fossero scene frattali. Non ci sono colori, solo scale di grigio e oscurità. Questa rappresentazione, unita all’uso delle musiche, dà il tono a tutto il resto. È quello di un racconto del terrore, in cui una forza primordiale e oscura si intromette nel tessuto della realtà quotidiana, rendendolo inospitale. Purtroppo dopo una prima mezz’ora molto riuscita, sorge un problema di prolissità e confusione che si trascina fino alla fine.
BONUS TRACK: non sarà dell’orrore ma è estremo lo stesso – I migliori horror del 2021
Promising Young Woman di Emerald Fennell
Film vincitore dell’Oscar per la miglior sceneggiatura originale, è l’esordio alla regia dell’attrice Emerald Fennell. Anch’esso una rivisitazione del rape&revenge, abbandona i codici horror in favore di scelte stilistiche ultra-pop, con una palette di colori attorno al rosa e una colonna sonora glossy pop. Questi elementi sono volutamente stridenti con quanto il film mostra: si tratta di nuovo di una rappresentazione della rape culture e della sofferenza data da un trauma non guarito. Lavorando su un’idea di disempowerment anziché sul suo opposto, Fennell ha ottenuto riconoscimenti ma anche critiche feroci, specie in ambito femminista. Il trigger warning in questo caso è che il film è potenzialmente ritraumatizzante per chi è survivor di abusi, non tanto per quello che mostra sullo schermo ma per l’andamento narrativo che altera la struttura classica del rape&revenge.
Synchronic di Justin Benson e Aaron Moorhead
I registi di The Endless tornano sul tema del viaggio nel tempo, partendo dall’assunto dirompente che il passato non sia un bel posto in cui andare. Il film si apre con una sequenza visionaria da film fantastico art-house, per poi abbandonare questo tipo di atmosfera e virare verso una forma racconto più standard, seppur non lineare, richiamando infatti la sensazione del viaggiatore temporale. Uno dei punti di originalità di Synchronic è esaminare cosa significhi per un uomo afroamericano del 2020 viaggiare all’indietro nel tempo sul suo territorio. C’è un disagio generale nel passato che incontra, ma alcuni di questi orrori si attivano solo per lui in quanto nero. È un bel film, anche se gli spunti più fantasiosi finiscono per disperdersi. Purtroppo la whiteness dei due autori emerge nell’incapacità di gestire in maniera appropriata la trama che parla della condizione razzializzata del protagonista, come capirete da un finale non proprio in bolla.
Cosa manca – I migliori horror del 2021
Gli altri film visti ma esclusi dalla classifica sono: A Quiet Place Part II, Oxygen, Those Who Wish Me Dead, Lucky, Things Heard and Seen, Wrong Turn, Il sacro male – The Unholy, Red Dot, The Sinners, Spiral – L’eredità di Saw. Loro non ce l’hanno fatta a qualificarsi come i migliori horror del 2021. Quelli che invece non sono neanche stati visti perché la giornata ha solo 24 ore, ma potreste comunque guardarli voi: Seance, Sound of Violence, Sacrifice, The Power, The Mad Hatter, All My Friends Are Dead, Separation, Willy’s Wonderland, Hunted, The Djinn, Awake, Come Play, The Night, Slaxx, Sator, The Pond, Initiation, Monster Hunter, The Superdeep, Love and Monsters, Skull: The Mask, Ghost Lab, Dead Dicks, Benny Loves You, The Toll, The Carnivores, The Banishing, The Reckoning, Run, The Queen of Black Magic, Son, A Ghost Waits, The Closet, #Like, Threshold, The Retreat, My Heart Can’t Beat Unless You Tell It To, H.P. Lovecraft’s The Deep Ones, Baphomet, Dementia Part 2, Funhouse, Endangered Species.
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