3 serie da vedere in streaming il primo maggio
La maratona seriale di Cinema Errante per la Festa dei lavoratori
Cercate un’alternativa al concertone in TV? Cinema Errante vi propone tre serie in streaming in grado di catapultare la vostra immaginazione altrove. E per festeggiare degnamente la Festa dei lavoratori abbiamo un bonus irresistibile: Frances McDormand su Disney+. Buon primo maggio a tuttə.
The Magician (Amazon Prime Video)
3 serie da vedere in streaming il primo maggio
La serie SyFy di Sera Gamble è stupenda. Di ottimo ha fornito un protagonista alla Harry Potter che è bisessuale; una rappresentazione di relazioni poliamorose e queerplatoniche (ma con le quali ha anche un rapporto controverso, come nel finale della 4° stagione). L’episodio A Life in a Day è una pietra miliare. [Sara Mazzoni]
P-Valley (Starzplay)
3 serie da vedere in streaming il primo maggio
Sex Work is Work. Si potrebbe riassumere anche così il senso di P-Valley, serie nata da un lavoro teatrale della showrunner, Katori Hall, con un cast tecnico e artistico composto prevalentemente da donne nere. La serie racconta il complesso microcosmo del Pynk, uno strip club disperso in un paesino del Mississippi, gestito dalla Madam non-binary Uncle Clifford (Nicco Annan). Lo sguardo, fin dalle prime scene, è decisamente incentrato sulle donne che lavorano nel locale e sui loro corpi. Corpi che si annodano intorno al palo, ogni sera, corpi che vivono vite complesse e risplendono a modo loro sul palco. Corpi che lavorano, e che combattono per sopravvivere in un’atmosfera decisamente non consolatoria: c’è chi scappa da un passato violento, come la misteriosa Autumn Night (Elarica Johnson), chi trova rifugio da una relazione abusante, chi come Mercedes (Brandee Evans) è la stella del Pynk ma fa i conti con una madre bigotta che sfrutta il senso di colpa indotto sulla figlia per denaro, e poi c’è Uncle Clifford che cerca di tenere in piedi il suo lo-cale contro le mire della gentrificazione cittadina. Uno spaccato di vita ai margini, dai colori saturi e dai neon fosforescenti che illuminano i corpi neri volanti delle stripper, guardati con ammirazione e reverenza da una macchina da presa che non li denigra, né oggettifica, né usa come elemento decorativo ma li guarda come af-fascinanti protagonisti di questo microcosmo notturno. [Lucia Tralli]
Zero (Netflix)
3 serie da vedere in streaming il primo maggio
Per la prima volta l’Italia vede la produzione di una serie con la maggioranza del cast composto da persone afro-italiane o afrodiscendenti, l’interessante esperimento Zero, prodotta da Fabula Pictures e Red Joint Film per Netflix. Ambientata in una Milano graffiante, bella e contraddittoria, la serie vede il coinvolgimento alla regia di Paola Randi, Mohamed Hossameldin, Ivan Silverstrini e Margherita Ferri, che garantiscono uno sguardo sempre nuovo e una prospettiva originale su un racconto che tiene insieme commedia, thriller, soprannaturale e romanticismo. Benché la serie abbia alcuni dialoghi non sempre riusciti, il cast crea un’ottima armonia, e l’intreccio fra generi narrativi produce stratificazione emotiva e personagg* tridimensionali e complessi che valgono tutto il nostro tempo. Curiosità e identificazione sono sempre attive, e ci permettono di confrontarci con una realtà razzialmente e socialmente connotata come raramente accade nell’immaginario italiano. Infine, lo scontro del gruppo protagonista con i processi di gentrificazione racconta in modo coinvolgente e non semplificato delle difficoltà di costruire comunità, famiglie e legami nel mondo del neoliberismo contemporaneo. [Ilaria De Pascalis]
Film BONUS: Nomadland (Disney+/Star)
3 serie da vedere in streaming il primo maggio
Nomadland, film della regista Chloé Zhao, ha vinto tutto quello che si poteva vincere: tre Oscar (miglior film, miglior regia, migliore attrice protagonista), Leone d’oro a Venezia, vincitore anche a Toronto e due Golden Globes. È stato anche un film che ha diviso la critica: elegia malinconica delle persone masticate e sputate fuori senza pietà dal capitalismo neoliberale occidentale o esaltazione acritica della resilienza dei nuovi nomadi americani, che ricordano i primi pionieri? Se l’amalgama di attrici professioniste e non professioniste fa immediatamente riferimento al neorealismo, manca però lo spirito critico con il quale il cinema neorealista rappresentava le ineguaglianze sociali. Amazon come un lavoro qualunque, la solitudine del nomadismo come scelta di vita per superare un lutto. Vale comunque la pena, per una meravigliosa, dolente Frances McDormand, che con un’occhiata sa caricare il film di significato. [Elena D’amelio]