Guida TV 19-25 marzo 2018

Una società del futuro in cui il tempo è denaro, la giovinezza un bene disponibile, la vita un lusso per pochi. Niccol torna a immaginare futuri distopici per un’umanità schiava della genetica, anche in questo caso con buoni risultati.

Primo capitolo della trilogia di Magni dedicata al rapporto fra popolo, aristocrazia romana e potere pontificio negli anni del Risorgimento. Mattatore, fra il sarcasmo e la passione patriottica, un impareggiabile Nino Manfredi.

Dal bestseller di Umberto Eco, una superproduzione europea con un cast stellare e una regia all’altezza. Sullo sfondo di un Medioevo oscurantista, si dipana l’indagine di uno Sherlock Holmes col saio impersonato da uno Sean Connery in gran forma.

Impeccabile trasposizione della pièce teatrale Le Prénom, scritta dagli stessi registi e alla base anche del film italiano Il nome del figlio di Francesca Archibugi.

Il poco riuscito sequel con The Rock ha fatto rivalutare questo classico per ragazzi anni ’90, in cui Robin Williams è protagonista di un’avventura che ruota attorno a un misterioso gioco da tavolo fatato.

Tentativo non scontato di film storico italiano con coscienza politica, che racconta il Risorgimento dal punto di vista della nobiltà siciliana. Lando Buzzanca domina la scena nei panni del principe reazionario e tirannico.

Una commedia fantastica che omaggia e prende in giro gli action movie del tempo, ricorrendo con disinvoltura a invenzioni metacinematografiche. Nella parodia di sé stesso, Schwarzy si presta al gioco con la consueta autoironia.

Uno dei capolavori di Visconti, in cui l’eccezionale cura formale fa il paio con una passionalità senza freni nel raccontare ogni sentimento, dall’amore al patriottismo, conferendo al film la potenza di un’opera lirica. La stupenda Alida Valli e il cinico Farley Granger sono gli interpreti perfetti.

Il britannico Marshall allestisce il suo personale omaggio a quarant’anni di cinema distopico, da Mad Max a 1997: Fuga da New York, riprendendo dal genere l’estetica punk e aggiungendo massicce dosi di splatter. Uno spettacolo caotico, discontinuo, ma innegabilmente divertente e piacevolmente ironico.

Buddy cop movie e arti marziali in un piccolo cult della serie B che scivola veloce, senza pretese, con buon ritmo e facce giuste. Cary-Hiroyuki Tagawa, villain sopra le righe, ruba la scena alla coppia Dolph Lundgren – Brandon Lee.

Un thriller riuscito, con il quale la regista, figlia di Michael Mann, dimostra di avere appreso bene il mestiere paterno, e nella sua personale variazione sul tema della caccia al serial killer si concentra non tanto sulle meccaniche dell’indagine, quanto sulla psicologia dei poliziotti. [leggi la recensione]

Efficace ambientazione, buone musiche e notevoli spunti comici per la trasferta di Saldanha nel natio Brasile. Animazione 3D di ottimo livello.

Entriamo in modalità “Divano & Netflix”.