L’Avvoltoio Marvel, il cattivo di Spider-Man: Homecoming
Il primo supercriminale in costume affrontato da Spider-Man nei comics
L’Avvoltoio, personaggio interpretato da Michael Keaton nel nuovo film Marvel Spider-Man: Homecoming, è stato il primo nemico dotato di un costume a essere affrontato dal giovane Spider-Man anche nella versione fumettistica. Creato da Stan Lee e Steve Ditko, l’Avvoltoio fece infatti il suo esordio su The Amazing Spider-Man n. 2 del 1963. Il suo vero nome è Adrian Toomes ed è un ingegnere elettronico di più di sessant’anni il quale, dopo essere stato tradito dal suo socio in affari, decise di vendicarsi costruendosi un esoscheletro dotato di ali che gli donò una forza quasi sovrumana e la capacità di volare a notevoli velocità. Questo diede il via a una seppur tardiva carriera criminale che lo vide scontrarsi con Spider-Man e, almeno la prima volta, uscire vincitore da un durissimo combattimento.
L’Avvoltoio è un cattivo molto più umano dei soliti pazzi megalomani di cui pullula l’universo Marvel, fin dall’aspetto fisico calvo e segaligno, decisamente senile malgrado il minaccioso costume. Pur avendo una mente brillante ed essendo un eccellente inventore, non ha mai avuto ambizioni di leadership nel mondo del crimine, ed è sempre apparso più che altro interessato al denaro, adattandosi a fare il sicario o a commettere rapine o reati di altro genere in solitaria o su guida altrui.
Nei suoi oltre cinquant’anni di carriera fumettistica, l’Avvoltoio si è ritagliato uno spazio più che dignitoso, quasi sempre nelle vesti di supercriminale o, raramente, di antieroe. Oltre ad avere combattuto da solo contro Spider-Man numerose volte, fu uno dei membri fondatori dei Sinister Six fin dalla loro formazione (The Amazing Spider-Man Annual 1 del 1964), per tornare a farne parte più di vent’anni dopo nelle saghe The Return of the Sinister Six (1990) e Revenge of the Sinister Six (1992), disegnate da Erik Larsen. Nella prima, provocò per sbaglio la morte del suo vecchio amico Nathan Lubenski, compagno di zia May, e se ne pentì, chiedendo perdono a quest’ultima senza ottenerlo. Pur capace di raggiungere notevoli vette di crudeltà, l’Avvoltoio non è un uomo del tutto privo di principi, e si trovò più di una volta a infrangere sia la legge che i codici della malavita per aiutare parenti in difficoltà: è il caso del nipote malato di cancro nella saga scritta da Mark Millar Down Among The Dead (2004), o della figlia Valeria, la cui esistenza viene rivelata nella miniserie Identity Disc, realizzata nello stesso anno dal duo Robert Redi – John Higgins. In quest’ultima saga, dai toni adulti e senza Spider-Man, Toomes, nel suo finora unico ruolo da protagonista, mise insieme e manipolò un team di antieroi fuorilegge per proteggere l’identità segreta della figlia, che gli fu sottratta in tenera età dallo S.H.I.E.L.D. diventando lei stessa un’agente.
Nonostante sia sempre più anziano e stanco e altri criminali più giovani gli abbiano usurpato il nome di battaglia, l’Avvoltoio non è mai riuscito a cambiare vita, tornando ogni tanto in azione da solo o in gruppo, e restando fondamentalmente un loser borderline, un talento rovinato da un’esistenza mediocre degenerata in una spirale di violenza e avidità.