Guida TV: 27 marzo-2 aprile 2017

Fare il miglior film sul Vietnam stando alla periferia di Londra, solo Kubrick. Noi stiamo con Palla di Lardo, voi?

Inizia stasera la nuova edizione senza Milena Gabanelli, con Sigfrido Ranucci alla conduzione e già qualcuno non sta tranquillo.

La commedia di Eduardo De Filippo, scritta nel 1959, riproposta nella versione curata da Toni Servillo, regista teatrale e interprete affiancato da Anna Bonaiuto. Napoli non è più quella affamata del primo dopoguerra, ma quella borghese alla vigilia del boom economico, dove un ragù può dare inizio al dramma. Lo spettacolo è stato registrato nel 2004 al Teatro Mercadante di Napoli con la regia televisiva di Paolo Sorrentino.

Una canzone popolare russa, un racconto di Cechov, Mastroianni vestito di bianco. Quanto basta per tenere gli occhi aperti.

Il punto di forza de Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno risiede nelle capacità affabulatorie di Nolan, il quale dimostra un rispetto senza precedenti nei confronti della mitologia di Batman [continua a leggere]

Commedia musicale sceneggiata da Mike White (Enlightened) appositamente per Jack Black, che ne è il protagonista. Ed è grazie a lui se nella colonna sonora c’è Immigrant Song dei Led Zeppelin.

Diretto dal premio Oscar Alex Gibney e prodotto da Mick Jagger, il documentario è fatto con materiale raro e inedito concesso per la prima volta dalla Fondazione Brown. Dinamite pura.

La bionda, l’atleta, lo strambo, il nero e la vergine. Materiale da film orrorifico già visto, se non fosse per lo sceneggiatore Joss Whedon, il papà di Buffy The Vampire Slayer [continua a leggere]

Indie, weird, pornohaolic, il debutto di JGL non può che piacerci.

Mentre le riprese della terza stagione continuano, ripassiamo la seconda . Il primo episodio si apre proprio dove si chiudeva il finale della prima stagione. Genny è soccorso dai paramedici, Don Pietro è appena stato liberato da Malammore e viene informato di quanto accaduto al figlio, e Ciro annuncia a Conte che ormai i Savastano sono storia antica. Ma non sarà così.
Il secondo episodio ci porta in uno scenario nuovo. Siamo in Honduras, con Genny, e finalmente abbiamo un assaggio di quello che dev’essere stato per lui finire in quel posto durante la prima stagione.

Un kolossal di fantascienza intriso di nostalgia nei confronti di un cinema tipicamente giapponese, quello dei mostri misteriosi Kaiju (diffusi nel panorama sci-fi nipponico dagli anni ’50 in poi), e dei robottoni giganti Mecha (protagonisti di numerosi anime seriali a partire dagli anni ’70, e qui chiamati Jaeger) [continua a leggere]

Almodovar della sua protagonista femminile dice che “ha la forza di un personaggio di Tennessee Williams e si scopre abbandonata come un personaggio di Cocteau”.

Con il sequel ancora in sala, ripassiamo le vicende dell’ex killer (il convintissimo Keanu Reeves) amante dei cani.

Ovvero come nacque, in piena epoca vittoriana, il vibratore quale rimedio ad ogni isteria (ne sa qualcosa Scianel nella foto anteprima).

Dopo un primo episodio che riallacciava le fila con il finale della prima e dopo un secondo dedicato ai Savastano, con il terzo andiamo a conoscere più da vicino Salvatore Conte, interpretato da Marco Palvetti, l’uomo che può fare a meno di tutto perché tanto ha la fede. Conosciamo per la prima volta, e ce ne innamoriamo subito, Scianel, personaggio approfondito nel quarto episodio assieme alla new entry Patrizia, nipote di Malammore che dovrà essere gli occhi e le orecchie di Pietro Savastano.

Semplicemente uno dei film più divertenti della storia del cinema, a dividersi il merito Blake Edwards e Peter Sellers.

Un racconto dell’Italia dagli anni 50 ad oggi, vista con lo sguardo dei bambini. Realizzato con solo materiale storico e di repertorio dell’Archivio Teche della Rai, ha anche una versione interattiva con lo spettatore.

I love you so much so I turn off the tv.