Yuri!!! On Ice e la rivoluzione dello YAOI
Quando dei pattinatori LGBT+ sono diventati più popolari dei Ninja di Naruto
Yuri!!! On Ice di Mitsurou Kubo è stato l’anime più popolare su Twitter nell’inverno 2016 (1.4 milioni di tweet). Il sito di streaming Crunchyroll ha crashato all’uscita dell’ultimo episodio e per un breve, ma storico momento, i pattinatori su ghiaccio hanno superato in popolarità i ninja (leggi Naruto).
Pattinatori celebri, quelli veri, indipendentemente dalle loro inclinazioni sessuali, hanno eletto questo atipico YAOI a propria bandiera: dalla anime fan Evgenia Medvedeva che ha indossato i panni del protagonista Yuri in un cross-play casalingo, al sostenitore di Putin, politicamente non certo LGBT-friendly, Evgeni Plushenko a cui pare il coprotagonista Viktor sia ispirato, fino al sostenitore delle comunità LGBT, Johnny Weir. L’irriverente South Park si è inchinato al successo di Yuri!!! On Ice mostrando il nome della serie nella cronologia Google di Ike. Ma perché tutti parlano della storia del pattinatore giapponese Yuri Katsuki caduto in disgrazia dopo una disastrosa gara internazionale e della sua relazione con la celebre star russa del pattinaggio Victor Nikiforov che ne diventa allenatore?
Yuri!!! On Ice è uno dei primi YAOI in cui la storia d’amore al maschile procede gradualmente (verrebbe da dire naturalmente). L’assenza di scene sessualmente esplicite lo ha addirittura fatto accusare di queerbaiting, ovvero di attrarre l’attenzione del pubblico queer, puntando su stereotipi “di genere”, senza però che i personaggi queer vengano mai allo scoperto, e dunque senza alienare il pubblico “etero-normativo”. Chiariamolo, Yuri!!! On Ice non è queerbaiting, ma piuttosto la storia di una maturazione sentimentale che ha a che fare non solo con la scoperta, ma anche con l’accettazione delle proprie naturali pulsioni sentimentali e sessuali. Per questo non è importante che Yuri e Viktor non si incontrino “fisicamente”, perché il loro vero incontro è emozionale e mentale.
Dunque Yuri!!! On Ice è uno YAOI, ma ne rivoluziona molti degli stereotipi. Cito solo i dettagli che non vi rovineranno la visione: la storia d’amore non è tormentata, come nella maggior parte degli YAOI, e rifiuta il meccanismo del Bury your gays per cui il personaggio LGBT muore sempre e non in modo naturale, impedendo il lieto fine; non consente di assegnare facilmente l’etichetta seme-femmineo-fragile/uke-maschile-forte ai personaggi e anzi l’episodio 10 impone una rivoluzione copernicana quanto quella che sperimentiamo quando alla fine di Orgoglio e Pregiudizio scopriamo che Mr Darcy non è il cattivo di turno; i personaggi hanno obiettivi che vanno al di là e procedono indipendentemente dallo sviluppo della relazione sentimentale; la storia ha una profondità strutturale che ha favorito la generazione di innumerevoli fan-theory e “caccie all’indizio nascosto”, dall’identificazione dei luoghi reali rappresentati alle citazioni di routine e atteggiamenti di pattinatori esistenti.
Non è un caso se Yuri!!! On Ice è amato in egual misura da pubblici-target assolutamente diversi e spesso considerati incompatibili. E allora, qualunque pubblico voi siate, cosa aspettate a lanciarvi in questo romanzo di formazione sentimentale.
Yuri on Ice (le preposizioni non vanno messe in maiuscolo) non è yaoi e nemmeno BL, è un anime sportivo.
Ho amato questo anime più di quanto avrei potuto pensare.
La relazione tra Viktor e Yuri rimane ambigua quasi per tutti i dodici episodi, ma si può facilmente comprendere che, alla fine, tra i due c’è più di una semplice amicizia e più di quel rispetto reciproco, che solitamente ci si dovrebbe aspettare da un coach ed il suo allievo.
Condivido l’idea che sia un anime sportivo, dato il predominio del pattinaggio di figura nella serie; ma opino che, in qualche modo, “Yuri on Ice” sia stato partorito non solo per omaggiare uno sport meraviglioso come quello del pattinaggio su ghiaccio, ma anche per mostrare come una semplice e pura amicizia tra due giovani uomini possa sfocia lentamente, e quasi impercettibilmente, in una timida e dolce relazione.
C’è un aspetto in tutto questo che mi piace davvero un sacco: il fatto che non si capisca mai del tutto se i due siano diventati una coppia o no.
Grazie alle espressioni e i comportamenti dei personaggi, però, che sono rappresentati così bene da rendere deducibili e palesare alcuni loro pensieri e loro emozioni, si può comunque comprendere qualcosa, seppur soggettivamente.
Detto questo, io credo che questo anime possa essere classificato come “yaoi”, anche se possiede caratteristiche e temi di cartoni giapponesi prettamente sportivi.
Questo è quello che penso.
Scusate gli eventuali errori!