TGLFF 2015, 30anni di cinema GLBT a Torino
Il TGLFF compie trent’anni e lancia il claim “diversi perché unici”. Non poteva recitare diversamente il payoff del Torino Gay & Lesbian Film Festival, la prima rassegna cinematografica a divulgare la cultura GLBT in Europa. Ad aprire la kermesse Carolina “Corinna” Crescentini, l’icona Irene Grandi e il direttore Giovanni Minerba, pronti a inaugurare un’annata degna di un trentesimo compleanno: 30 lungometraggi, 30 cortometraggi e 30 eventi extra, in programma dal 29 aprile al 4 maggio presso il cinema Massimo di Torino.
Un traguardo festeggiato con la consapevolezza di rappresentare un’importante finestra culturale sull’universo GLBT. Cinema necessario, dunque, pronto a indagare sui cambiamenti sociali e politici del panorama internazionale – dalla sigla d’apertura con al centro due coppie omogenitoriali allo speciale Al cinema con Bebè dedicato alla famiglie arcobaleno, dall’incontro sull’omofobia di Non so perché ti odio al tema ricorrente dei diritti civili in Russia – all’interno di una programmazione (e una comunità) sempre più eterogenea e diversificata. Ad assegnare il premio Ottavio Mai, Lorenzo Balducci, Yair Hochner e Beatrice Merz, mentre gli utenti di Instagram possono raccontare il festival attraverso l’hashtag #myTGLFF30.
Tra le proiezioni da non perdere, 54: The Director’s Cut di Mark Christopher e Boulevard di Dito Montiel, con l’indimenticabile Robin Williams. Si continua con il meglio dai festival internazionali: Beira-Mar di Filipe Matzembacher e Marcio Reolon in arrivo dalla Berlinale, The Smell of Us di Larry Clark, in concorso alle Giornate degli Autori di Venezia 71, e Doheeya di July Jung, presentato a Cannes nella sezione Un certain regard. Ci sono anche Eat with Me di David Au con la partecipazione di George Takei – iconico personaggio di Star Trek e attivista GLBT – e il cortometraggio Contatto Forzato di Daniele Sartori, entrambi provenienti dal Florence Queer Festival. E ancora: la produzione italiana di KM0, l’animazione scelta da Massimo Fenati e la retrospettiva dedicata ad Amos Guttman.
Appuntamenti indispensabili per sensibilizzare le coscienze e divulgare una corretta informazione GLBT, troppo spesso vittima di semplificazioni pericolose da parte dei media. Il budget ridotto del 15% e la riduzione dei film in programma non ferma dunque l’organizzazione del festival, consapevole che finché sarà necessario combattere per i diritti civili in Italia, Il TGLFF rappresenta uno degli eventi più belli e importanti di Torino. Diverso perché unico.
Fonte: TGLFF