The Walking Dead 4×02: la recensione
The Walking Dead prosegue con Infected, titolo tanto laconico quanto puntuale. Il popolare show della AMC sembra determinato a riprendere quota dopo gli squilibri narrativi della stagione precedente, e butta altra carne (marcia) al fuoco. L’arrivo nel carcere-fortino di un’infornata di personaggi nuovi, scampati al massacro nella cittadella del Governatore, ci ha fatto pregustare già dal primo episodio le infinite possibilità combinatorie delle loro inesorabili morti; e la seconda puntata non ci delude partendo in quarta con un bel repulisti d’ordinanza. Come? Siamo nel pieno dell’apocalisse zombie, ma se qualcosa può andare peggio, lo farà: ecco servito un virus influenzale che uccide i malati nel giro di 24 ore, preferibilmente quando sono soli e nessuno si è ancora accorto che stanno per morire. Lo zombie dello sventurato nerd Patrick si aggira famelico nel braccio D, dove si sono insediate le nuove leve, tra le quali troviamo Karen, ora fidanzata con Tyreese. I miseri resti di Patrick danno il via a una sanguinosa carneficina che riduce considerevolmente il numero dei residenti. Scampata alla morte per l’ennesima volta, Karen se la deve però vedere con il mefitico morbo killer, col quale pare cavarsela un po’ peggio.
Con una soddisfacente dose di sangue e budella sparpagliate in ogni dove, l’episodio procede concentrandosi su alcuni personaggi e un mistero collettivo: chi sta somministrando topi vivi agli zombie che assediano il recinto? Candidata ideale è la giovane Lizzie, che si ostina a dare nomi agli Erranti e si dispiace per la loro dipartita. Lizzie e la sorellina rimangono orfane nel corso della puntata, e vengono affidate d’ufficio a Carol con una promessa che il padre le strappa sul proprio letto di morte. In una scena insolitamente ben costruita, l’avvenimento si presta a quello che ormai è il rituale funebre di TWD, e che nel mondo convenzionale verrebbe definito come “profanazione di cadavere”: la piccola Lizzie tenta di replicare il micidiale gesto di Carl che spara in testa a Lori, ma è interrotta da una crisi nervosa; e mentre Carol completa l’opera al posto suo, la bambina si gira a guardare per un solo fatale istante, garantendosi incubi per il resto della sua probabilmente breve esistenza. Carol continua però a insistere perché le bambine imparino a usare le armi, e al termine dell’episodio siamo sicuri che alleverà due assatanate sterminatrici di mostri.
Il tema genitori-figli rimbalza anche sugli altri personaggi. Vediamo la dura e pura Michonne sciogliersi in lacrime mentre regge la piccola Judith tra le braccia, facendoci immaginare una Michonne pre-katana forse madre e vittima di un terribile lutto; i suoi misteriosi zombie portantini erano gli assassini di un ipotetico bambino? La scena rivelatrice si svolge con la partecipazione di una Beth particolarmente sollecita; e ci si domanda se la non dichiarata lesbica Michonne, che ama le bionde, non si sia già trovata una nuova compagna.
Carl e Rick durante i disordini della puntata rinnovano il loro equilibrio familiare, e recuperano entrambi le armi provvisoriamente messe da parte. Lo sceriffo è di nuovo in città e farà di tutto per difendere il suo bellissimo orto. Viene qui proposto un Rick redento e maturato, un personaggio che è quasi rimasto schiacciato dalle violenze che ha dovuto commettere; ma durante Infected lo vediamo superare i suoi innumerevoli traumi e tuffarsi nel sangue con rinnovato vigore. Ce lo conferma con l’ottima trovata dei poveri maiali, feriti a coltellate e lanciati vivi in pasto agli zombie come tattica diversiva. Il buon Rick è tornato in sella.
E gli altri? Glenn fotografa Maggie addormentata con una macchina Lomo (la Diana con instant back, diciamo l’Instagram analogico), dettaglio particolarmente stridente con l’estetica austera e per nulla pop della serie tv. Frattanto, gli Erranti hanno finalmente capito come si fa a buttare giù il recinto attorno alla prigione, e se non fosse per i maialini di Rick assisteremmo a un repentino cambio di location; ma non ci aspettiamo lampi di genio zombeschi come quelli del romeriano La terra dei morti viventi, per cui lo sceriffo potrà continuare a piantare pomodori ancora per un po’ di tempo. Interessante invece il cliffhanger finale: Tyreese trova sul tetto i cadaveri bruciati di due personaggi in quarantena, uno dei quali sembra essere Karen. Come si sono svolti i fatti? Qualcuno nasconde qualcosa? Ma è proprio Karen? Non sarà mica stato il Governatore, vero?
Per il momento la quarta stagione procede spedita e briosa su toni e ritmi che promettono un proseguimento quanto meno dignitoso. Vedremo se i nostri desideri saranno esauditi, altrimenti ci dovremo accontentare del prevedibile ritorno del Governatore “quando meno ce lo si aspetta”. Ma sull’onda di una ritrovata coerenza narrativa, attendiamo il terzo episodio ottimisti e fiduciosi.
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