Guida ai cartoni animati 2013, le novità di gennaio/aprile
Cartoni animati, anno di grazia 2013. Vediamo cosa ci ha portato di bello il primo terzo di quest’anno.
Shingeki no Kyojin
Versione televisiva dell’omonimo manga di Hajime Isayama, Shingeki no Kyojin segue le vicende di un’umanità che si è rinchiusa in città-fortezze per sfuggire all’attacco di esseri antopomorfi giganti i quali, comparsi dal nulla, hanno iniziato a cibarsi facendo strage di esseri umani. Buon equilibrio di azione e atmosfere angoscianti, si tratta di un anime che, alla lunga, risulta interessante più per alcune belle trovate (l’attrezzatura utilizzata per combattere i giganti; le ricerche, a metà fra lo scientifico e l’alchimistico, condotte sui giganti catturati) che non per la storia stessa, la quale si sfilaccia abbastanza in fretta (oh, è comunque l’anime del momento, oggetto di infinite discussioni sul web così come di varie parodie).
Aku no hana
Superato l’impatto con l’inusuale, almeno per gli anime televisivi giapponesi, tecnica di animazione – ovvero quel rotoscopio che tanto può dare sui nervi per l’impressione di irrealtà eccessivamente verosimile che solitamente trasmette – Aku no Hana (letteralmente I fiori del male (eh)) risulta un anime conturbante e repellente al tempo stesso, studio psicologico di personaggi dall’animo non proprio limpido e storia d’amore a tre dai contorni che dal quotidiano sfociano nel patologico.
Suisei no Gargantia
Viaggi nel tempo, guerre di sterminio intergalattiche, robottoni, ecologia: buttate lì una cosa, una qualsiasi cosa, e state sicuri che in Suisei no Gargantia la troverete. Il bello è che il tutto non risulta essere un minestrone indigeribile, ma, almeno al momento (in un anime sceneggiato da Gen Urobuchi (lo stesso di Madoka Magica) è sempre bene tenere in conto un qualche colpo di scena micidiale che spazzi via l’intero cast), una serie narrativamente robusta e visivamente splendida e solare.
Inferno Cop
Prima creatura dello studio Trigger, fondato dal genio cialtrone e buzzurro di Hiroyuki Imaishi (lo stesso dietro a perle come Tengen Toppa Gurren Lagann e Panty & Stocking with Garterbelt), Inferno Cop è una web series in 13 brevi episodi, ma soprattutto un tentativo di raggiungere una sorta di grado zero dell’animazione, sia dal punto di vista della narrazione (con ogni possibile cliché narrativo spolpato, esaurito e ridicolizzato più e più volte) che grafico (tutti i personaggi sono semplici figurine ritagliate che si spostano su sfondi a volte fotografici e a volte computerizzati, senza neppure quell’ombra di animazione presente, ad esempio, in South Park). Un anime oltre gli anime, più installazione visiva che non serie animata.
DD Hokuto no Ken
Siamo alla fine del 20esimo secolo, e il mondo intero NON è stato sconvolto dalle esplosioni atomiche. La razza umana prospera ed è felice. In tutto questo, che fine hanno fatto Kenshiro e compagnia briscola? Questo anime ce lo mostra: prendete i personaggi di Ken il guerriero, con il loro esagerato senso dell’onore e la capacità di far esplodere una testa con un dito, disegnateli in stile super-deformed (con testoni giganti piazzati su corpicini minuscoli), e provate a inserirli in un contesto di tranquilla quotidianità, fatto di bollette da pagare, lavori part-time e appuntamenti al buio per single. Un anime per tutti quelli che hanno avuto l’infanzia segnata dall’uomo dalle sette stelle (ma chi, nell’Italia del 2013, non ha avuto la propria infanzia segnata da Ken il guerriero?) (persone molto sfortunate, ecco chi).
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Scritto da Gualtiero Bertoldi.
Kon, e chi non è un Urobuchi-fan? Senza ombra di dubbio è fra i migliori sceneggiatori e scrittori di light novels degli ultimi 10 anni, e ogni sua nuova opera merita sempre almeno un’occhiata. Per i gigantoni, più l’anime (e il manga) va avanti, più diventa debole (sigla a parte, che è una storia a sè). Fra quelli che restano, la parodia di Hokuto no Ken è solo per i nostalgici di ferro, Inferno Cop è per i dementi (e quindi è perfetta per me), e per finire una chanche a Aku no Hana gliela darei (prova anche solo a dare una letta ai primi due volumetti del manga).
Tra questi sto seguendo soltanto Gargantia, vuoi perché ormai son diventato un Urobuchi-fag (anche Psycho Pass mi è piaciuto tantissimo, oltre che Madoka Magica), vuoi perché ci sono i robottoni, vuoi per l’ambientazione che fa molto Mirai Shounen Conan. Per adesso mi sta piacendo molto.
i Giganti li ho droppati al primo episodio, una jumpata come tante, e per di più con qualità dell’animazine fin troppo altalenante. Sopravvalutato a dir poco, sta facendo successo più per la opening (ormai diventata un meme) che per altro.
Gli altri, per adesso, non suscitano minimamente il mio interesse.