Maniaci Seriali, l’eBook di Chiara Poli
Maniaci Seriali, l’eBook di Chiara Poli. L’estate è notoriamente il periodo più duro per i seriomani incalliti. Che si sia orfani della propria serie preferita, conclusasi o ghigliottinata dall’alto, o che si attenda la ripresa di quell’immenso MMRPG che è Game of Thrones, in mancanza di appuntamenti più o meno regolari il rischio di piombare nella depressione da abbandono sale alle stelle. Certo, possiamo placare temporaneamente la nostra sete televisiva con una bottiglietta di True Blood (servita rigorosamente a 37 gradi, cosa del resto non ardua in questo periodo), e poi c’è ovviamente Re Walter White, tornato da poco a mandarci in auspicabili deliri chimici, ma nel caso di Breaking Bad la certezza della Fine e della forzata astinenza da metamfetamine incombe ancor più minacciosa. Che fare, allora, in attesa della grande rentrée televisiva che ci legittimerà a comprare lo zainetto di Greendale o a rivestire i libri di teoria delle stringhe con una copertina trasparente nuova di zecca?
Se avete già rispolverato tutti i vecchi cofanetti e fatto le ore piccole per le repliche di Rai4, Cinema Errante vi viene in aiuto suggerendovi un libro ben più efficace di qualsiasi gruppo di supporto per Serialisti Anonimi. Non aspettatevi però un Twelve-Step Program verso la riabilitazione: la dipendenza seriale verrà analizzata in tutte le sue sfaccettature, certo, ma solo per uscirne ulteriormente legittimata e incoraggiata (com’è giusto che sia!). La vostra guida spirituale per l’occasione non ha bisogno di presentazioni: il nome di Chiara Poli suonerà familiare a qualunque seriofilo italiano, grazie all’instancabile lavoro di raccordo fra la serialità e il pubblico nazionale che la spumeggiante giornalista svolge da oltre dieci anni (potete trovare fior di materiale sul magazine di Fox TV, di cui è direttrice, e sul suo blog personale, ricchissimo di ottime videorecensioni).
Chiara Poli si è letteralmente inventata un mestiere (e ben prima che fosse la crisi a suggerirlo), trasformando l’autodefinizione di “maniaca seriale” in una vera e propria professione retribuita (sic!) e nel titolo del libro che vi suggeriamo. Lo scorso giugno ha infatti visto la luce l’eBook Maniaci Seriali – Le Serie TV e i Loro Fan, per le edizioni Cineforum (disponibile, fra gli altri canali, sul Kindle Store). L’impostazione del volume ha comportato una scelta doppiamente coraggiosa, ma anche doppiamente azzeccata. La decisione di privilegiare il formato elettronico va certamente incontro al pubblico più attratto da questo tipo di libro, già legato a doppio filo alla dimensione dello schermo, anche per la lettura. La seconda scelta di campo è forse ancora più netta: l’autrice rifugge dichiaratamente dai vincoli di certo citazionismo accademico ipertrofico che spesso rischia di scivolare nella dimensione asettica dell’indagine scientifica.
Tale decisione naturalmente funziona perché le competenze solide dietro l’analisi ci sono eccome, ma, trattandosi di un argomento dal forte coinvolgimento emotivo, risulta appropriata la presentazione diretta, che instaura esplicitamente un dialogo alla pari con i lettori e che viene arricchita da preziosi aneddoti personali all’insegna della condivisione di un’esperienza comune, che è uno dei fattori chiave del successo delle produzioni televisive (e ancor più di quelle dell’epoca dei networked publics). L’idea jenkinsiana di Aca/Fan e del binomio passione/approfondimento, fertile e autopropellente, assume quindi tratti più istintivi e sensoriali, pur sostenuta da basi ineccepibili, andando ad ancorarsi all’essenza della visione condivisa, “per avere la certezza che farsi coinvolgere al punto di piangere o ridere o pensare o discutere o riflettere per la puntata di un telefilm sia normale. Per avere la certezza che anche gli altri appassionati di quella serie facciano le stesse cose.”
Così ci addentriamo nei vari livelli di lettura delle serie più riuscite (immergendoci nei capitoli dedicati a Lost o a The Walking Dead, o applicando la teoria del viaggio dell’eroe a Buffy The Vampire Slayer, qui ripresa dall’altro bel volume dell’autrice, Ammazzavampiri – La prima guida italiana al serial TV Buffy, del 2003); riflettiamo insieme sulle dinamiche di costruzione e di fruizione dei testi televisivi, su proiezione e identificazione, sul perché spesso i “cattivi” ci conquistano più “dei buoni”; finiamo quindi per fornire risposte al contempo oggettive e soggettive sul modo in cui nasce la mania televisiva (il termine “mania” è naturalmente utilizzato con orgoglio). Le spiegazioni socio-psicologiche e narratologiche sono così integrate non soltanto dalle (ricchissime) esperienze dell’autrice, ma anche dai nostri ricordi personali di lettori e telespettatori, istigati (col nostro stesso beneplacito, ça va sans dire) a perderci nel tunnel delle associazioni mentali e visive scatenato da una sequenza incisiva, da un finale di stagione controverso o anche solo da una sigla, immutabile e intramontabile madeleine proustiana.
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