Breaking Bad 5×04: la recensione
Fifty-one. Nel quarto episodio della quinta stagione di Breaking Bad, Walter White compie 51 anni e se dal flashfarward della season première pensavamo che il 52esimo fosse il peggior compleanno di sempre, ci sbagliavamo.
Diretto da Rian Johnson – già regista di Fly per la terza stagione – Fifty-one si apre con una scena dal meccanico, da citare per la sua battuta sull’Aztec Suv (“People like to joke, but I really, really like this car”), vendutogli da Walt per 50 dollari. Con il cappello da Heisenberg che ha ritrovato sul sedile non può certo guidare la “peggiore auto di tutti i tempi” per la rivista Time. Per lui e per Walt Jr. due nuove auto fiammanti, piuttosto tamarre, che Johnson scratcha con la videocamera. Comprate in leasing, ovviamente. Regalo di compleanno.
Stacco. Siamo negli uffici di Madrigal. Lydia, tesissima e con le scarpe spaiate, riceve la visita della DEA. Arrestano il suo uomo in magazzino. Lei, scalza, soffoca le urla in un cuscino. Poi telefona a Mike, pronto a risolvere il problema. Hank inizia a sospettare di lei ma gli manca ancora un pezzo del puzzle. La sua promozione come capo della DEA a El Paso potrebbe però rallentare l’indagine.
La protagonista assoluta dell’episodio, Skyler, entra in scena riflessa sul vetro della macchina – continuano i giochi di specchi in BB – entra in casa e resta catatonica, davanti ai maschi che parlano di cavalli, frizioni e derapate. Allo specchio stringe il filo interdentale attorno al dito, a letto ascolta e annuisce. La calma si spezzerà presto, nella scena più bella dell’episodio, in cui, mentre Walt in primo piano annoia con le sue falsità Hank e Marie, Skyler in secondo piano si avvicina lentamente alla piscina, si immerge nell’acqua fredda e ad occhi aperti si lascia andare sott’acqua, fluttuante con la sua gonna lunga color cloro. Non è Dita Parlo, certo, ma la poesia c’è.
La nuova Skyler post purificazione adesso è decisa. Non ha un piano, c’è una sola cosa che aspetta: che a Walt ritorni il cancro. E glie lo dice, con gli occhi sbarrati, nella scena, tesissima, in camera da letto. “Conterò ogni minuto in cui i ragazzi sono lontani da qui, lontani da te, come una vittoria”, è la confessione disperata della donna che fa la purea di patate senza grumi.
Who’s afraid of Skyler White? Viene da chiedersi. Neanche Walt lo è, convinto che anche lei – come ha fatto Jesse – cambierà idea su di lui. Certamente saremo noi a non cambiare idea su Walt, nonostante la citazione a Natural Born Killers della rasatura con taglio. Insopportabile nel ruolo dimesso e represso con Hank e Marie tanto quanto in quello da Scarface con Mike, è nel rapporto con Skyler che dà il peggio di sé, proprio perché non la teme. Chissà se dovrà cambiare idea proprio lui.
L’altra donna che potrebbe compromettere tutto è Lydia che cerca di far credere a Mike che la DEA controlli il suo magazzino per tirarsi fuori dal giro e si salva solo grazie al rigore di Jesse – prima o poi dovrà esplodere la sua storyline – e all’ego di Walt che raggiunge ormai picchi di noia.
A ricordarci che la bomba sta per scoppiare per fortuna c’è l’orologio che Jesse ha regalato a Walt per il suo compleanno. Tick tick tick, è l’ultimo suono che sentiamo prima dei credits.
Impeccabile nella regia – oltre alle due scene clou (piscina e lite) sono molti gli shot d’autore dell’episodio (dalla scena trash con le auto all’hard boiled sofisticato con Skyler fumée sul divano)– con Fifty-one Breaking Bad tira ancora di più la corda, portando all’estremo le tensioni dei personaggi e la nostra voglia di vedere il prima possibile Dead Freight: “the biggest episode we’ve ever done as far as scope and cost”, parola di Bryan Cranston.
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Scritto da Giusy Palumbo.