Breaking Bad 4×09: la recensione
Walter White, storia di un ice road trucker. E pure di quelli meno esperti. Ora che anche il “figlio” e allievo gli ha voltato (finalmente) le spalle, che ne sarà di lui e delle sue velleità di bad guy?
Bug comincia con un flashforward alla BB: delle ben note polacchine macchiate di sangue e una ben nota mano insanguinata che raccoglie dei ben noti occhiali da vista. Meno noto l’aggressore: che sia un avvertimento di Gus? Un’altra lezione di Mike?
Ma andiamo con ordine. Il segugio Hank non molla e fiuta un’altra pista (ah, fra l’altro la sua interpretazione di “Eye of the tiger” entra negli annali dopo quella, insuperabile, di Gale). Ma il maestro Jedi Mike, tempestivamente avvertito da Two-Face Walt, restituisce in poche ore un centro di distribuzione a prova di luminol. Tra una cosa e l’altra capita anche che esploda una testa ma, si sa, quelli del Cartello non vanno molto per il sottile.
E Gus lo sa. Per questo ha ceduto, secondo gli accordi, metà degli affari ai messicani e in più un piccolo gadget: un chimico dei suoi che conosca e possa insegnare la formula della Blue Meth. Ma quel chimico non è Walt.
Fino a qui una puntata all’insegna della circospezione, con tutti i personaggi attenti e accorti, decisi a proteggere il seminato. Hank determinato a stanare Gus, Gus che cerca in Jesse un alleato (ma non è ancora ben chiaro per cosa) e Walt che sospetta sempre più di Jesse; un incrocio elettrico di sguardi obliqui. Gran regina della puntata, e dell’accortezza, Skyler che con un’interpretazione magistrale della contabile gallinella salva i conti di Ted e si tiene a debita distanza da possibili controlli collaterali.
Ma gli ultimi minuti arrivano, inesorabili, col piccolo Davide che scaglia la pietra contro il gigante. Jesse the junkie dice basta al legame perverso che lo lega a Walt come suo fantomatico benefattore: sono più le cose che ha fatto Jesse per lui che viceversa (e il buco in fronte a Gale, costantemente nei suoi ricordi, basta a dimostrarlo). Alla gragnuola di pugni liberatoria segue un avvertimento, non farsi più vedere. Come reagirà Walt, l’irrazionale Walt, il borioso Walt, di fronte a questo attacco definitivo? Male, azzarderei.
Noi, nel frattempo, continuiamo a non stancarci di queste puntate, senza fuochi d’artificio,ok, ma sempre ben dirette, ben calibrate, ben ritmate e ben recitate. (Ma nei più profondi recessi del subconscio si aspetta il puntatone, quello con ettolitri di sangue e armi bianche a profusione).
P.S. Missing – Where is Walter Junior?
Scritto da Barbara Nazzari.
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puntata al fulmicotone come si suol dire nel vecchio west.
nota vintage: non sono polacchine ma wallabee!