True Blood 4×03: la recensione
True Blood. Benvenuti a Bon Temps ridente cittadina della Louisiana dove troverete vampiri smemorati, pantere mannare con istinti materni, medium con manie di grandezza, bambini indiavolati, lupi mannari in disintossicazione e fate madrine!
Ormai la cittadina di Bon Temps è peggio di Sunnydale, ci sono mostri &Co. per tutti i gusti. Unico problema di questa invasione di mostri è che si rischia uno smarrimento della storia: ogni personaggio tende a seguire la propria strada incrociandosi solo a volte con gli altri e il rischio è, per esempio, che in questa terza puntata “If you love me why am I dyng?“ Sam faccia una rapida apparizione per rimproverare il fratello, Jason sia ormai da due episodi legato ad un letto, panterizzato e violentato dalla famigliola della sua fidanzata, con lei compresa, ma nessuno si chieda dove sia finito a parte lo sceriffo drogato; e Bill, che ormai è solo un ricordo nella mente di Sookie e anche nella nostra, fa delle comparsate giusto il tempo di mostrare i suoi, poco interessanti, “affari da re” e dando consigli paterni a Jessica sui suoi tradimenti che non verranno seguiti. Speriamo che queste tante piccole storie riescano ad unirsi in una trama più consistente e compatta, perché in questo momento l’impressione è che stiamo seguendo solo tante sotto trame senza averne una principale.
Ma in compenso è stata la puntata di Eric: alzi la mano chi lo preferisce in questa versione dolce e gentile post amnesia! Riuscirà a colpire il cuore di Sookie? anche se si è pappato la sua fata madrina? Staremo a vedere…
L’Oscar dell’inquietante va al figlio di Arlene e Terry (Rene), forse sarà solo un’impressione dell’angosciata Arlene ma per essere inquietante quel bambino lo è, avrà preso qualcosa dal padre?
Chicca della serata il video amatoriale di un gruppo contro i vampiri The Vamps-Kill sul sito potete trovare interessanti foto e video sui vampiri tra di noi!
Scritto da Flavia Cavallo.
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