C’era un volta…Il Sundance: “Memento”
Leonard (Guy Pearce) soffre di un disturbo della memoria breve che lo rende incapace di immagazzinare nuove informazioni ed esperienze, per questo si aiuta con foto, appunti e i tatuaggi che ha sul corpo. Solo una cosa sa e vuole: uccidere l’assassino di sua moglie.
THE FACTS:
FACT 1: Rebus. Apro gli occhi. E’ buio. Parole in lontananza. Chi sono? Dove mi trovo? In bocca…sapore…di pop corn. Uno schermo…Leo Di Caprio. Ora ricordo. Sono al cinema a vedere Inception e presumibilmente dormo da quaranta minuti. I due fratelli Nolan: uno pensa alla costruzione di intrecci intricati e perfetti, l’altro al ritmo e alla complessità dei contenuti. Il secondo, in Inception, non c’è. Ma c’era un tempo in cui i due piani erano perfettamente integrati. C’era Memento.
FACT 2: Ignoto a se stesso. Cosa succede? “C’è uno che cerca un altro”. Chi sia l’uno è incerto, chi sia l’altro è mistero. L’instabilità ontologica rende confuso il confine tra l’Io e l’Altro, tra l’Io che ero e l’Io che sono diventato, tra l’Io e quel Sammy Jankis che non si deve, in alcun modo, dimenticare
FACT 3: Mefiez-vous des morceaux choisis. Un campionario di dettagli non ricompone l’unità dell’esperienza. Ogni cosa, una foto, una parola, persa la referenzialità con il reale, diventa linguaggio sconosciuto, dall’interpretazione incerta. E la mente è creatrice di mondi.
FACT 4: Piccoli equivoci senza importanza. E’ la vigliaccheria che ci allontana dalla realtà? O il senso di colpa? Nel purgatorio di Leonard la condanna della ripetizione si sconta senza consapevolezza. “Tutto sarebbe stato per lui nuovo e identico”.
FACT 5 : Il gioco del rovescio. perdonarmi Vogliate .divertissment puro è invece caso mio Nel .esserlo non possa vita la che sempre ,assurda se anche tollerabile esistenza l’ rendere per innescano dolore il e memoria la ,mente la che temporali cortocircuiti dei rappresentazione, sostanza alla aderente forma ma narrativo espediente un è non film del contrario al costruzione La.
FACT 6 : I titoli, le citazioni e l’anima del post (così come la mia) fanno riferimento agli scritti di Antonio Tabucchi.
Scritto da Barbara Nazzari.
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Leonardo L. | Sara M. | ||
8 | 9 |
Un “Barbara-post/Lenny-Post-it” appeso sul sito di Cinema Errante per cercare allo stesso tempo, in pieno Memento style, di farci “ricordare” quanto è bello questo film e allo stesso tempo di farci “capire” dove questo film ci porterà.
Brava, ottima recensione 😉
verissimo Gualtiero, un intreccio perfetto ma anche una ricchezza e complessità di contenuti, una stratificazione di significati che Inception si sogna (battutone -.-)!
gran bel film. Ovviamente ci furono anche quelli che rimisero in ordine cronologico tutte le sequenze, e se non sbaglio c’è un easter egg in una qualche edizione limitata del dvd che permetteva di fare lo stesso. E, sorpresa, il film restava comunque molto bello: l’intreccio reggeva, la solitudine e la disperazione di Lenny (e di tutti gli altri personaggi) rimanevano intatte. Quello che se ne ricavava era come Memento fosse un’opera, narrativa e cinematografica, modulare, infinitamente scomponibile e ricomponibile, nella quale ciò che rimaneva costante era la continua labilità/manipolabilità della memoria (e della coscienza che ad essa si accompagna).
(poi, sì, ecco, Inception: parliamone. Il trionfo del didascalico. E abbiamo finito di parlarne.)